La libertà del Comanche di Stephen Jourdain

Da quella immagine negativa emanano tinte di cattiva qualità che si percepisce che non vanno. Quella immagine mentale, globale, è molto ben organizzata, e questo lascia supporre che si è davanti a un simbolo e non ad una immagine pittorica. Il gesto da fare è prendere la distanza e vedere tutto in una volta sola. Si tratta di andare a fondo del fenomeno e di averne una visione panoramica. C’è un solo colore, una tinta che sottende tutto: basta vederla per sbarazzarsene, perché lei pretende di essere oggettiva; dal momento in cui la vedi, questo non è più non-me, ma me, non è più un non- vissuto, è un vissuto. E’ finita!

L’Acquarello mistico di Stephen Jourdain

Fissare prima di tutto un’immagine mentale di buona qualità dalla propria mente al di sopra della testa…
Non c’è nessun bisogno di una copia conforme della casa interiore con un soggetto, me, al fondo della caverna della mente, i pensieri davanti al mio sguardo interiore, ecc…

Nova di Stephen Jourdain

Quando entra nell’adolescenza, il Cielo stesso cade su Jourdain: accesso folgorante a una conoscenza di Sé vera. In una frazione di secondo, il corso della sua vita è cambiato; per lui ormai c’è prima del “risveglio” e dopo. Le fate buone vissute nell’infanzia sono per sempre relegate tra le cose non significative. L’insieme dei brani che si riferiscono a quella illuminazione decisiva sono stati intitolati L’EVEIL.

Il processo di simbolizzazione: decadimento e redenzione di Stephen Jourdain

Il nostro essere interiore è, infatti, eternamente in posizione di lettura. E la vita interiore abituale non è che la degradazione di questa caratteristica della nostra mente. Dal momento in cui abbiamo l’intuizione, (che dovrebbe mostrarci che ci relazioniamo con del senso con l’intermediazione dei segni), comprendiamo molto bene che l’atto fondamentale della mente è un atto di lettura.

Atto di coscienza = Atto di fede di Stephen Jourdain

E’ un punto molto caldo, molto difficile, e particolarmente ribelle alla concettualizzazione. Ma per restare molto concreto, dirò che dall’istante in cui quella “cosa” è apparsa in me, molto tempo fa, immediatamente subito dopo, sono stato molto intrigato ( ma senza inquietudine malgrado le mie origini atee) nel vedermi obbligato a notare che, nel seno di quel Dio profano che è la coscienza pura, c’era l’ impressionante ritorno in forza della vecchia nozione cristiana di fede.