Io è una porta di Philp Renard – quinta parte

Nei brani precedenti di “Io è una porta” si portava l’attenzione sul sorprendente fenomeno dell’utilizzo della parola “io”, che può riferirsi a un’entità limitata e anche a Quello. I due precedenti articoli di Ramana Maharshi e Nisargadatta maharaj parlavano di questo.
Nel terzetto formato dai tre grandi insegnanti autentici dell’Advaita nel ventesimo secolo, cioè Ramana Maharshi, Nisargadatta Maharaj e Krishna Menon, scopriremo qui quest’ultimo.

Io è una porta di Philip Renard – quarta parte

3ème Millénarie n. 73 – Traduzione della Dr.ssa Luciana Scalabrini – seconda parte “Non c’è che un solo stato, non due. Quando lo stato “Io sono” è presente, conoscerete molte esperienze, ma l’ “io sono” e l’Assoluto non sono due. Nell’Assoluto lo stato di “Io sono” sopravvive e allora accade l’esperienza”. Potremmo dire che “lasciarsi […]

Io è una porta di Philip Renard – terza parte

Per me Nisargadatta Maharaj fu uno dei più grandi insegnanti del XX secolo. Ciò che in particolare lo rende così importante è la sua notevole capacità a dimostrare che tutto ciò che poteva essergli chiesto non era fatto che di concetti.
Poi distruggeva quei concetti mettendo in evidenza la loro inutilità. Qualsiasi fosse la domanda, o la risposta con la quale si presentava il visitatore, Nisargadatta dimostrava che si riduceva a un attaccamento a schemi di pensieri o di concetti. Si riferiva allora alla loro origine, e rinviava a quell’origine, alla sorgente.

Io è una porta di Philip Renard – seconda parte

“L’ego funziona come il nodo tra il Sé che è la Coscienza pura (Chit) e il corpo fisico inerte e non-sensibile (jada). L’ego è quindi chiamato il chit-jada granthi. Nella vostra investigazione della Sorgente di aham-vritti, prendete l’aspetto essenziale Chit dell’ego; per questo motivo, la ricerca deve condurre alla realizzazione della Coscienza pura del Sé”.

Io è una porta di Philip Renard – prima parte

L’ego, nominato dagli insegnanti delle vie di liberazione come ostacolo fondamentale, è un’attività pensante che funziona attraverso proiezione, identificazione con un oggetto esteriore, che di conseguenza sarà visto e giudicato. E’ una rappresentazione di sé, valutata attraverso un continuo paragone con altre rappresentazioni sedicenti indipendenti, considerate inferiori o superiori a se stessi.