Esplorare la dimensione del Silenzio

Vimala  Thakar

ESPLORARE  LA  DIMENSIONE  DEL  SILENZIO

(trad. Maurizio Redegoso Kharitian)

 

La divinità non è qualcosa che può essere identificato ed esperimentato dai sensi od il mentale. Può accadere che l’energia individualizzata e condizionata entri spontaneamente, senza l’inibizione della paura, nella grazia del non-agire. Il mentale condizionato comprende allora i suoi limiti, ritorna verso il centro e si distende nel suo essere stato, senza desiderio di divenire o acquisire. Quando il mentale condizionato si distende, avviene il silenzio.

Nel sonno profondo, il mentale condizionato entra nel non-agire. Il mentale non è cosciente; quando non sogniamo per tutto il tempo, è in sospeso. Nel sonno profondo, vi è uno stato di coscienza, ma non attività del mentale condizionato. Vi è un’energia indipendente dall’energia condizionata. Nel sonno profondo, penetriamo nel campo dell’energia incondizionata.

Nel sonno profondo, l’ego non funziona eppure non moriamo: il quadro spazio-temporale  costruito dallo spirito cessa, e tuttavia non abbiamo paura. Siamo passati in un altra dimensione della coscienza, agevolmente e placidamente, e ne emergiamo totalmente rinvigoriti. Il cervello, i nervi, la chimica di tutto l’organismo sono nuovamente freschi e disponibili. Le tossine dovute alla fatica sono eliminate dal sistema, e l’usura del corpo è guarita almeno in una certa misura.

Avete constatato a che punto la percezione del tempo nei risvegli è differente da quella che abbiamo allo stato di veglia? Il vostro sogno può non essere durato che dieci minuti secondo il vostro orologio, mentre, nella coscienza del sogno, potete avere vissuto due giorni interi ed avere attraversato numerosi paesaggi.

La relazione al tempo ed allo spazio, nella coscienza del sogno, è del tutto differente da quella della coscienza della veglia.

Quando non vi sono sogni e siete nel sonno profondo, i concetti di spazio-tempo e della visione del mondo che ne scorre spariscono completamente. Il sonno profondo è la prova che vi è, in noi, un altra dimensione della coscienza, atemporale e non-spaziale.

Che cosa accade se il tempo si arresta, se lo spazio scompare, e non siete né addormentati né state sognando ma nello stato di veglia. La meditazione è uno stato d’essere in cui non esistono né sogni, né sonni, ed in cui pure il tempo e lo spazio che strutturano la coscienza sono completamente spariti. In questa nuova dimensione si trovano delle energie sconosciute, incondizionate ed inesplorate. Quante? Non ne sappiamo niente. Vi sono che poche energie che conosciamo con i loro modi di funzionamento; sono quelle che abbiamo esplorato, sfruttato ed utilizzato per nostri fini. Ma non sono le sole che la vita ci offre.

Per esplorare altre dimensioni della coscienza, vi sedete tranquillamente, raccolti, in silenzio. L’avete capito, il mentale ha capito che deve distendersi al fine di essere in sospensione.

Se mentre siete seduti, il mentale attende qualcosa, che possa acquisire, possedere, apprezzare, allora il silenzio non è lì a causa della tensione dell’attesa.

 

Se l’ego penetra una parte della coscienza con l’attesa che qualcosa d’interessante si produca, non siete con la pienezza del silenzio che è la vacuità.

 

Alla maniera delle persone che svolgono un ruolo in una pièce teatrale, svolgiamo il ruolo di colui che si ritira nel silenzio. Ma tradiamo la nostra intelligenza, a nostra insaputa, aspettando pazientemente o impazientemente che si produca qualcosa; ciò che talvolta può accadere. In quanto possiamo avere ogni sorta di esperienze estranee che può soddisfare il mentale. Queste esperienze possono apportare delle modifiche nella qualità del mentale, ma tutto si svolge allora sul piano mentale; l’essere totale non cresce.

Non lasciamo abusare. Se siamo pressati di cambiare ma non di crescere, se siamo impazienti di avere delle esperienze, possiamo averne, ma i cambiamenti e le esperienze non allenano la crescita interiore. La vera crescita è un processo che prende posto nella totalità del vostro essere, non in un frammento.

L’ego non può portare una trasformazione, il mentale non permette di raggiungere la liberazione.

 

Ma quando la coscienza dell’ego si rilascia nel non-agire, e che vi è il silenzio, l’energia universale ed incondizionata opera nell’essere, riempiendolo di un vigore ed una vitalità tutte nuove, ed agisce attraverso lui.

Quando il mentale è pronto a rinunciare alle attese ed ai desideri di fare delle esperienze, allora passate del tempo seduti in silenzio. Come sedersi? Confortevolmente in una postura di yoga, il midollo spinale e la testa diritti; respirate correttamente, non energicamente, ma agevolmente, con grazia e profondamente. Mentre siete seduti con la vostra colonna vertebrale diritta ed il vostro corpo unito alla Terra, cominciate allora a constatare che certe parti del vostro corpo sono rigide e contratte. Vi siete seduti tranquillamente, e l’esperienza della seduta vi ha dato un insegnamento. La vita è il maestro e questa vita bene amata comincia ad insegnare in dolcezza, con competenza ed efficacia all’uomo di buona volontà. Essa vi ha dunque insegnato che il corpo non è in buona forma, che vi sono delle zone rigide. Cominciate voi stessi ad occuparvene dandogli degli esercizi appropriati ed un’alimentazione adeguata. Se adottate un regime senza spezie e soprattutto senza sale, la durezza e la rigidità delle articolazioni spariscono completamente. Non che mangiare delle spezie sia malsano, ma un regime senza spezie e senza sale comporterà meno fermentazione, meno tossine nel corpo. La circolazione sanguigna, la respirazione e l’attività fisica si svolgeranno più liberamente.

Volete che il corpo si sieda tranquillamente e cooperi senza lamentarsi, ma questo prende tempo. Educare il corpo a sedersi correttamente, a reggersi correttamente, a camminare correttamente è una scienza ed un’arte. Questa educazione del corpo prende del tempo. Non dovete scoraggiarvi se il corpo si lamenta la prima volta che vi sedete in silenzio in una postura di yoga. Scoprite perché, siate più cooperativi con lui e lavorate dolcemente attraverso la durezza e la rigidità.

Quanto tempo dovrete essere capaci di sedervi in una vigilanza distesa? Almeno 45 minuti. Il corpo non dovrebbe essere duro, rigido o passivo, letargico o molle. Ogni fibra dovrebbe essere all’erta, brulicante di freschezza e di viva sensibilità.

Seduti tranquillamente chiudete allora gli occhi. Perché è suggerito di chiudere gli occhi? Perché non avete imparato a tenete gli occhi aperti senza fissarli su qualcosa. Normalmente, il vostro sguardo si sposta nello spazio e si sente bene quando raggiunge un oggetto, lo percepisce e poi lo registra. Non appena l’oggetto è notato e poi registrato, il mentale reagisce con delle associazioni mentali e delle emozioni, e l’attenzione è inquinata da un processo di reazioni terribilmente rapide. E’ ciò che si produce in una frazione di secondo, non appena gli occhi sono aperti.

E’ possibile di contemplare lo spazio, di avere gli occhi aperti e di essere con il vuoto dello spazio. Essendo circondati da migliaia di oggetti, l’essere umano ha la capacità di guardare nel vuoto dello spazio senza che nessun oggetto non inscriva in lui, ma, voi non lo potete; e fintanto che non potete tenere gli occhi aperti senza registrare nulla, è suggerito di chiudere gli occhi per facilitare la vostra investigazione.

Siete seduti in silenzio in luogo tranquillo dove nessun suono vi riguarda. Durante un lasso di tempo, il mondo non vi sollecita più. Durante questo periodo, siete socialmente morti, altrimenti non sareste capaci di distendervi. Una parte del vostro mentale sarà teso dall’idea che potreste ricevere una chiamata telefonica, che qualcuno potrebbe venire a farvi visita, od ogni altra sollecitazione. Quando vi è una tensione subcosciente, non siete in grado di distendervi nella dimensione del silenzio. Non siete in contatto con la dimensione perché siete divisi tra il conosciuto e lo sconosciuto. Trovate un momento, un luogo, dove avete la piena garanzia che l’esigenza di essere un membro della società, un membro di una famiglia, non sconfinerà su questo piacevole interludio.

 

Una volta entrati nel silenzio, che cosa fate? Non fate niente, in quanto entrate adesso nel dominio del non agire, della non-esperienza, della non-reazione, del non-sapere. Siete veramente con voi stessi, rientrate a casa.

Quando i vostri occhi sono chiusi, notate il movimento del soffio che entra e che esce. Sentite l’inspirazione e l’espirazione del soffio nelle narici, nel petto, ciò che forse non avete notato prima. Benché questo movimento della respirazione si effettui costantemente, non vi ha mai interessato di prenderne coscienza. Iniziate a notare molti suoni nel corpo. Questi suoni non necessitano di alcuna interpretazione, e di conseguenza il passato, lo spirito condizionato, non entra in gioco. Notate semplicemente i suoni; non fatevene un problema. Se provate ad interpretare i suoni, o forse le luci che vedete, ritornate al mentale condizionato ed ai sensi convenzionali relativi ai suoni ed alle luci.

Lo spirito condizionato può essere molto desideroso di sapere ciò che accade nel campo dello sconosciuto, ma come fa a saperlo? L’ego si riferisce al passato, a dei concetti del passato, e si sente gratificato: “Si, è a me che accade questo!”.

 

Il tranello del mentale è d’interpretare costantemente il nuovo attraverso l’antico.

 

Se non cadete in questo tranello, constaterete durante un certo tempo i suoni e le luci senza interpretarli, senza valutarli o compararli, e nell’arco di un momento non li osserverete più. Il mentale non ha creato questi suoni, queste luci; hanno il loro proprio movimento. Quando il movimento delle luci all’interno del corpo vi sarà divenuto familiare, quando non ne sarete più coscienti, raggiungerete un livello differente del vostro essere.

Cominciate adesso a notare il movimento del pensiero. La totalità del passato umano, dell’esperienza umana, appare. Essa dov’è e perché appare? Si manifesta perché è una sostanza del vostro essere. Il passato è inciso in voi. Il pensiero umano tutto intero è incorporato nella vostra pelle, le vostre ossa, il vostro plasma ed ha la sua propria dinamica.

Il livello verbale è un vasto livello contenuto in voi. E’ contenuto sotto forma di vibrazioni – dei pensieri e delle emozioni che hanno un’esistenza vibratoria. Avete visto il corpo esteriore, che chiamiamo grossolano, ma non avete mai visto il corpo interiore, il corpo vibrazionale del pensiero. Ma adesso, quando siete tranquilli, nello specchio della quiete, nella dimensione dell’osservazione, voi vedete il vostro corpo interiore. Può accadere che rimarchiate che il corpo interiore, questo corpo più sottile, ha molto più potere del corpo grossolano, il corpo esteriore.

Il passato, in movimento sotto forma di pensiero, è esposto alla vostra sensibilità guardinga. Guardate i pensieri, come avete ascoltato i suoni, innocentemente senza reagire. Notate i pensieri mentre guardate le nuvole al crepuscolo o il volo degli uccelli. Non sareste in grado di guardare i pensieri con un’attenzione non reattiva se pensaste: “questo è il mio pensiero, la mia emozione, il mio desiderio sensuale…”. Se il “mio” è qui, l’ego vedrà il movimento del desiderio, della collera, della violenza – che fa parte del movimento della totalità del passato umano in noi – e sarà ferito o depresso.

Se avete precedentemente investigato, se date per scontato che il mentale è il prodotto di un assemblaggio di concetti di società – religiosi, politici, etici, economici – che sono in voi e si nutrono in voi, allora il senso di “me” scompare completamente. Ma se questa riconoscenza non è che un’idea, allora ogni percezione susciterà entusiasmo se l’impressione è giudicata buona, o abbattimento se l’impressione è giudicata cattiva.

 

Non potete decidere di esplorare altre dimensioni della coscienza e nello stesso tempo preservare l’autorità del passato, conservare i criteri della società. Non potete essere nel silenzio e giudicare ciò che arriva utilizzando i criteri del passato, trovandovi alternativamente abbattuti o esaltati. Questo non è investigare.

 

Passate del tempo soli con voi stessi, ma risiedete al livello verbale. Se volete proseguire il viaggio verso lo sconosciuto, la vostra azione non si lega più al passato. Osservate il movimento del pensiero come quello della vostra inspirazione ed espirazione, senza comparare né giudicare. I condizionamenti di ogni specie umana si muovono in voi come delle forme si spostano attraverso lo spazio, ma non interferiscono, non dirigono più la vostra vita. Il mentale che prima vi faceva danzare sulla propria musica e dava degli ordini ai vostri sensi per adulare i suoi sentimenti, le sue pulsioni, le sue avidità, cessa la sua tirannia, e notate allora che la totalità della struttura vibratoria del pensiero perde l’ascendenza che aveva su di voi.

Quando la struttura del pensiero perde la sua influenza, non siete più qui. Dapprima, eravate qui in quanto osservatori, vi sedevate davanti allo specchio ed osservavate i movimenti del corpo, del mentale, ma adesso, entrate in una dimensione differente. L’osservazione tocca la sua fine, e vi è la dimensione del silenzio, spogliato da ogni movimento. Vi siete allora fusi; siete immersi nello spazio interiore della vacuità. Lasciando l’orbita delle energie condizionate, canalizzate, ed i loro modi di funzionamento, entrate adesso nel vostro proprio essere. Siete immersi nella coscienza dove nulla non è mai stato condizionato.

Non vi è più “qui” o “voi”. Vi è soltanto la totalità dell’essere, libero da ogni pressione, libero dalla tensione del pensiero, della memoria e di ogni reazione. La cessazione di tutte le identificazioni apre alla completa possibilità del silenzio.

Se tutto il mistero ed i sensi della vita è di scoprirsi a noi, ciò si produce nella comunione innocente con il silenzio, quando l’ego non si fa più valere, quando la tendenza possessiva non esiste più.

Ma chi ne ha il tempo!…Sia che noi abbiamo ancora l’impressione che un’azione del mentale o un’astuzia dello spirito ci darà l’esperienza del divino, sia che noi vogliamo avere l’esperienza di una trasmissione spirituale. Siamo molto più alla ricerca dell’esperienza di dio o del divino che a quella della nostra intera credenza. Per quanto ne sappiamo, Dio non può essere conosciuto. Il divino è la totalità che può essere compresa, ma non conosciuta. La totalità può essere percepita, ma non vista con gli occhi della carne. Gli occhi dei mortali sono limitati, non possono nemmeno vedere la totalità degli oceani. Dio non può essere conosciuto fisicamente o psicologicamente, la Divinità è al di là di tutto ciò. Di conseguenza, se ci liberiamo da tutte queste stupide e ridicole idee sulla realizzazione, l’incontro o l’esperienza di Dio, non avremo timore di andare alle frontiere della verbalizzazione per saltare nello spazio interiore del silenzio.