Il risveglio dell’attenzione al mondo sensibile di Rudolf Steiner.


Dalla sezione della Rivista “Testimoni del risveglio”, a cura di L. Scalabrini.

Rudolf Steiner ( 1861-1925 )  è il fondatore dell’antroposofia la cui sede, il famoso Goetheanum, situato a Basilea in Svizzera, fa parte delle opere di architettura  più celebri dell’inizio del XX° secolo.

Pedagogo, ricercatore scientifico( medicina antroposofica, agricoltura biodinamica ) , artista creatore ( architettura, euritmia, ecc. ), Steiner fu filosofo ed esoterista. Come esoterista propose una scienza spirituale fondata su nozioni occulte ( corpo eterico, astrale, ecc. ) e insieme una via di conoscenza di sé.

Come filosofo mostrò che la filosofia poteva essere  molto più precisa, dal momento che comprendiamo profondamente i nostri processi  di osservazione e di pensiero.
Con la sua epistemologia del pensiero aprì una via di investigazione del mondo fondata su di una conoscenza fenomenologica del vivente.

Alla fine del mio soggiorno a Weimar, avevo dietro di me 36 anni di vita. Già prima una profonda trasformazione si era fatta nella mia anima, ma alla partenza da Weimar si trasformò in esperienza decisiva e fu indipendentemente dalle circostanze esteriori che, anche loro, diventavano molto differenti.

L’esperienza di ciò che può essere vissuto nel mondo della mente  mi era sempre stato naturale; provai invece molta difficoltà a capire con lo studio il mondo sensibile; era come se non avessi potuto espandere abbastanza profondamente, negli organi di senso, la luce dell’esperienza psichica, per abbracciare con lo sguardo dell’anima le percezioni sensibili in tutta la loro pienezza.

Fu tutto diverso dall’inizio dei miei 36 anni. La mia osservazione degli oggetti, degli esseri e dei fenomeni del mondo fisico diventò più esatta e penetrante.

Un’attenzione, fino ad allora sconosciuta, rivolta ai dati sensibili si risvegliava in me. Avevo l’impressione che il mondo dei sensi  mi svelasse cose  che solo lui poteva chiarire.

Consideravo un ideale  imparare a conoscerlo, per mezzo dei dati che forniva lui stesso, sciolti da ciò che l’uomo  vi aggiunge col suo pensiero o con qualche altra facoltà psichica  del suo essere intimo.

Mi accorsi che attraversavo una crisi umana ad un’età ben più avanzata rispetto agli altri uomini.
Ma vidi anche che comportava per la vita dell’anima determinate conseguenze.

Trovavo che quelli che passano presto dall’attività psichica del mondo della mente all’esperienza del mondo fisico, non arrivano ad afferrare nella loro purezza né l’uno né l’altro.
Confondono continuamente e in modo del tutto istintivo le percezioni sensibili che hanno delle cose con i dati che l’anima trae dalla mente e impiega con altri elementi nella rappresentazione degli oggetti esteriori.

Quanto a me, trovai nell’esattezza rigorosa dell’osservazione sensibile l’accesso a un mondo tutto nuovo.
Un’attitudine obbiettiva, spoglia di ogni sentimento personale riguardo al sensibile, faceva presentire dei segreti che la contemplazione nella mente ignorava.

Rudolf Steiner: Una autobiografia.