La nuova era davanti alla disumanizzazione attuale di Serge Brisy

A cura di Luciana Scalabrini

Vorrei riassumere, come prologo, l’introduzione di un libro di un saggio persiano, Zazemzadeh Iran Shair, libro scritto nel 1939 che s’intitola “ L’uomo e la cultura dell’avvenire”.

Il saggio ci parla di una necessaria emigrazione spirituale, essendo la patria attuale dell’umanità divenuta troppo angusta, sia per le concezioni egoiste e materialiste dominanti, che a causa della crescita smisurata del “me” e del senso di separazione tra gli individui.

Per fare questa emigrazione, dice, sono indispensabili due cose: la partenza dalla patria divenuta troppo stretta , l’adattamento alle condizioni della nuova patria.

Riguardo a questo, incontriamo due categorie: quelli che non sono ancora capaci di rinunciare alle antiche abitudini ed agli strumenti invecchiati cui si sono identificati ( Questa categoria rifiuta la partenza e si aggrappa con tutte le sue forze ai beni scaduti ); quelli che comprendono e sentono il rinnovamento spirituale e abbandonano volontariamente i beni scaduti per acquisirne di più perfetti. ( Questa seconda categoria prepara la partenza, disprezzando i beni scaduti e non esita a distruggerli ). Ma, in questa seconda categoria molti ancora, se sono pronti a sottomettersi alle esigenze dell’Era Nuova, e vogliono adattarvisi, si sbagliano sulle vie e i mezzi essenziali e cercano inconsciamente di servirsi dei mezzi antichi che non rispondono più ai bisogni dell’Era nuova.

Da qui, su tutti i pian,conflitti, sofferenze, difficoltà, prove.      \

Per lo sbocciare dell’era nuova, ci sono due vie: la distruzione e la ricostruzione. Tutte due sono necessarie, perché c’è molto da ripulire e da distruggere prima di affrontare l’impegno della ricostruzione. Ora, se la distruzione può farsi in qualche anno, la ricostruzione esige dei secoli di lavoro paziente e accurato.

Ciascuno dunque deve scegliere la sua strada. Ma, qualunque sia questa via, deve essere compiuta  senza odio, con comprensione e chiaroveggenza, scientificamente, come un medico che non cerca che la guarigione dei suoi malati. L’impegno più importante è, beninteso, quello del rinnovamento e dell’elevazione spirituale.

Queste sono le idee principali di quella introduzione.

* * *

L’annuncio di un’era nuova che sta per nascere è corroborata dalle affermazioni di altri autori. Nel 1934 un’americana, Alice Bailey scrive nel suo libro:  “ I prossimi tre anni” :
« Dalla mescolanza delle idee, delle teorie, delle speculazioni, delle religioni, delle chiese, dei culti, delle sette e delle organizzazioni partono due principali correnti di pensiero, l’uno dedicato ad una morte eventuale, l’altro destinato a crescere e a fortificarsi, per dare vita a sua volta a quel modo d’espressione della verità rispondente ai bisogni dei secoli futuri, che porterà l’uomo a un gradino più elevato del Tempio e gli permetterà di giungere a uno stadio più avanzato di sviluppo cosciente.

» Queste due correnti trovano la loro espressione in due categorie distinte di individui. Quelli che sono attirati dal passato, che si attengono ai vecchi costumi, alle antiche teologie e ai processi reazionari d’eliminazione, applicati alla ricerca della verità. Si inchinano davanti all’autorità qualunque essa sia, Profeti, bibbia, Chiesa, preferiscono sottomettersi piuttosto che pensare chiaramente e seguire le direttive illuminate dell’anima…

» L’amore di Dio, la loro coscienza rigorosa, anche se cieca e la loro intolleranza ne fanno a volte dei devoti, ma quella stessa devozione li mette fuori strada, il loro sviluppo si trova impedito dal loro fanatismo. A questo primo gruppo appartiene l’opera di cristallizzazione, da dove uscirà l’annientamento  delle formule del passato. È suo compito definire le verità antiche per permettere alla umanità di vederci chiaro e di separare nettamente l’essenziale dall’accessorio. Le idee fondamentali saranno opposte ai dogmi teologici e le verità primordiali staccate dalla massa di credenze secondarie, senza importanza. L’essenziale e il fondamentale conteranno soli nel corso della nuova era. Da qui il problema che ci pone questo periodo di transizione, da cui l’utilità di un insegnamento che possa aiutare il ricercatore a trovare da solo la verità… Più si sapranno queste cose,  e più il numero  dei conoscitori andrà crescendo, perché apprendendo che porta in lui la sorgente di ogni sapere, l’uomo, scoprendo la sua anima, si apre automaticamente alla vita soggettiva, si occupa delle cause e smette di vagare nel mondo esteriore degli effetti. Si trova allora faccia a faccia coi mistici e i saggi di tutti i tempi.

» Insistiamo su un altro punto: se è vero che un gruppo di mistici distinti per il loro sapere, l’ampiezza delle loro vedute e la loro facoltà di azione sul piano mentale, è attualmente in formazione in un retro – piano rispetto alla scena universale, questo gruppo non è affatto composto dai soli religiosi. Uomini e donne ne fanno parte, la cui attività si esercita in tutte le branche del pensiero umano; tra loro, dei sapienti, dei filosofi e degli uomini d’affari. La scienza e le molteplici  sue applicazioni, le diverse scuole di filosofia e le conquiste degli uomo nei diversi ambiti dell’esistenza sono spirituali così come quella  fase del pensiero che chiamiamo religiosa. Tutto quello anche si trasforma e il sapiente, per non citare che lui, se ne rende perfettamente conto. Comincia a sperimentare attualmente su di un nuovo terreno dove la tecnica antica e i metodi meccanici saranno gradualmente abbandonati per una concezione interamente differente della natura e della materia. Questa nuova concezione segnerà i tempi nuovi. »

* * *

Stiamo vivendo un periodo molto critico. L’anteguerra ci ha dato minacce costanti di crisi, di disoccupazione, di rivoluzioni, con l’ascesa delle dittature. La guerra 1940-45  ha segnato il trionfo delle dittature e il declino di certe tra loro, le distruzioni di massa, l’insicurezza mondiale, la barbarie, il terrorismo con , come in ogni periodo di guerra, la caduta della morale.

Molti chiamano questa caduta una disumanizzazione dell’uomo e il termine è scelto molto bene. Questa disumanizzazione si nota prima di tutto nei regimi totalitari e dittatoriali: l’uomo ridotto allo stato di macchina, l’uomo diventato un semplice soggetto sociale, un automa, gestito dal dittatore. Perdendo il senso di responsabilità  umana e il senso della sua individualità, si riduce al ruolo di pedone nella scacchiera della nazione. La sua situazione dipende dalla sua intera sottomissione al regime, il suo pensiero non può essere che l’eco di quello del dittatore.

Ma l’uomo non è fatto per non essere che un utensile ubbidiente. Il vero significato dell’umano al contrario è il suo pensiero cosciente, il suo pensiero creativo e libero. È perciò la guerra, la dittatura e la mente totalitaria che attualmente disumanizza la vita. Si vuole, come dice Nicolas Berdiaef, lavorare l’uomo, non fare di lui un essere umano.

Il mondo non è che un circo, dove certi capi, una piccola minoranza che ha potuto impadronirsi di una maggioranza con dei colpi di forza, spinge gli altri a compiere solo ciò che piace a chi li comanda.
Questo mondo è una terra di esperienze, in cui la Vita pazientemente, inesorabilmente risveglia nell’uomo le forze nascoste e i poteri che sono indistintamente in ciascuno. Tollerare la disumanizzazione è ridiscendere verso l’animalità. E questo è indegno di qualunque essere umano.

Noi, spiritualisti, dobbiamo lottare contro la disumanizzazione dell’individuo facendo appello alle sorgenti di saggezza che sono in lui, sviluppando il pensiero libero e la comprensione, risvegliando in ognuno il sentimento dell’amore puro,  che va dall’affezione e dall’amicizia alla solidarietà e alla fratellanza universali.

Ci occorre per questo accettare la nostra responsabilità di umani. Essa è grande e non fa che crescere con la nostra comprensione.

Alice A. Bailey ci dice ancora, e questo non può che incoraggiarci a incrementare la lotta, a proseguire la crociata del rinnovamento spirituale:

« Quando  si darà all’anima l’attenzione che merita, la vita sul piano fisico si organizzerà come conviene. Si comprenderà che il fatto di criticare sempre tutto e tutti e l’amore esclusivo di se stessi costituiscono i più seri ostacoli alla emancipazione dell’essere spirituale… Lo spirito di rivolta, la costituzione di  fazioni politiche, la lotta di tutti i paesi in preda alle lotte di partito, sebbene sia esistito, questo è vero, in tutti i tempi, si sono generalizzati nel corso degli ultimi duecento anni. Maturando l’uomo, ha imparato a riflettere.

» Anche se  questo pensa male e si dà a delle esperienze disastrose, è possibile che ne tragga beneficio un giorno. Delle difficoltà temporanee, delle depressioni momentanee, la guerra, lo spargimento di sangue, la povertà, il vizio possono indurre l’essere superficiale agli abissi del pessimismo. Il saggio, lui, sentendo la bellezza e la misura di ogni cosa, sa che nel caos attuale ( forse proprio a causa di quello )  si staccheranno degli uomini all’altezza della loro impresa, capaci di compiere l’opera di unificazione e di concentrazione che si conviene.
» L’ora è venuta di raccogliere i pezzetti sparsi, per vedersi effettuare, nella sua perfezione primordiale, l’insieme ricostituito.