Non è da nessuna di Virgil

3ème Millénaire n. 80 – Traduzione della Dr.ssa Luciana Scalabrini

D: Nella natura tutto è legato a tutto: i movimenti dei pianeti, i cicli della vita e della morte, le stagione, ecc. Al contrario nelle nostre vite sembra che noi non siamo legati…

V: La quasi totalità degli esseri umani non è in relazione né con la natura né con gli altri e nemmeno con se stessa! L’essere umano non può avere alcuna relazione reale. Con le parole che s’inventa, se ne procura solo l’impressione: “Sono in buona relazione  con quella persona, amo gli animali e la natura…”. Le nostre relazioni sono molto verbali. Quando parliamo di relazione, non vediamo che l’esterno: con chi e in quali termini siamo? Giustifichiamo l’ostilità dicendo che appartiene alla natura umana. Ma è falso, non è dovuta che all’illusione umana. Allora come avere una relazione libera e vera con qualcuno? Non potete. Perché i giudizi e le abitudini si frappongono rapidamente. Nel migliore dei casi la relazione resterà buona per un periodo… Non vedete che la relazione si spezza quando una parola si intromette tra voi e l’altro?

Le parole dividono, non sono magiche, non ci trasformano, ma ci separano.

L’essere umano che non è “integrato”, cioè che non è in relazione con se stesso, non potrà mai esserlo con un altro. L’ “integrazione” comincia con l’individuo per allargarsi poi verso il mondo esterno. Nell’apertura c’è continuità, è la vita. In questo stato, non c’è né scelta, né separazione, né preferenza. Non ci si domanda più se è preferibile avere una buona relazione con quella persona  o evitare quell’altra. E’ un’apertura completa e chiara il cui principio è vivere nel presente.

Le relazioni sono create dall’uomo e dalla società; con loro sono state inventate numerosissime leggi e proibizioni. Trasgredirle, è rompere la relazione e non si tratta di creare un sistema migliore, sarebbe un’altra illusione, perché nessuno può risolvere quella farsa umana!

Dunque sono questi gli interessi e il piacere che ci spingono  stabilire buone o cattive relazioni. E’ così tra le nazioni, le religioni e perfino in noi stessi… E sono sempre le parole che servono a stabilirle.

Ma le parole non esprimono spesso ciò che viviamo o sentiamo.

Quando vivete ciò che si chiama  “amore”, non è la parola amore che importa. Se avete compassione nel visitare un malato ed esclamate “Poveretto!”, notate a che punto poco tempo dopo che l’avete lasciato ve ne infischiate di lui. Così è per tutto! Questo funzionamento non porterà mai alla pace. Siamo dei distruttori e niente dall’esterno potrà cambiarci.  Allora come stabilire buone relazioni tra due paesi? Grandi scambi commerciali favoriscono buone relazioni? Un cambiamento di regime o di capo di stato e, puff, tutto esplode! Anche quando diciamo di essere in buone relazioni con le altre nazioni, continuiamo a produrre armi più potenti. Allora quale relazione? Provvisoria, immaginaria, che può saltare ogni momento? La relazione non esiste, non è che una parola. Parole arrangiate, aggiustate, per piacere, evitare la gelosia tra stati e mantenere buone relazioni commerciali. Sono queste stesse parole che seminano la corruzione, la furbizia, l’ipocrisia e ogni sorta d’astuzia. Noi giochiamo con tutto questo; la relazione non esiste!

La relazione è anche cercata per paura: bisogna rispettare gli altri paesi, rispettare e comprendere gli altri paesi e rispettare le minoranze nel nostro paese per evitare ogni violenza. Diciamo anche che  bisogna rispettare la natura e stabilire una buona relazione con lei perché la polluzione e il disastro ecologico contribuiscono alla nostra distruzione…Questo genere di relazione è sempre basata sull’astuzia, l’interesse, l’ipocrisia… L’uomo agisce così da quando esiste e non si fermerà per il semplice fatto d’accettare un’idea nuova.

Giochiamo perfino con Dio…La religione, la sua relazione con Dio e le sue promesse come quelli che dicono di essere in comunicazione con Cristo o altri che giocano con la fragilità umana. La religione ci faceva sognare, oggi il suo ruolo è preso dalla scienza e noi… continuiamo a sognare!

La vera ragione è la vita che non può essere misurata. Essa dipende da noi e non dagli stati, dai politici, dai finanzieri, dai religiosi e altri illusionisti. Per questa ragione le loro parole non funzionano. Una volta che vivete, non ci sono né giudizi né parole.

Anche a livello di coppia non ci sono vere relazioni: “cara ti amo” non sono che parole. Quando un gesto che non piace si manifesta, tutto è finito! Le vecchie coppie, se sono oneste, confesseranno i numerosi conflitti per i quali sono passati e passano ancora…

Vi credete in relazione con la vostra famiglia, coi vostri amici, ecc. Credete d’esserlo pensando che vi appartengano. E’ falso! La verità è che siete totalmente separati dai vostri figli e da tutto il resto. Se una persona s’allontana da voi, siete triste. E se resta prima o poi siete in frizione! Ognuno è per sé, anche credendo di essere insieme!

Capite, non comprendete. Comprendere significa registrare. Restate piuttosto con la sensazione viva. Guardate ciò che vivete, ogni istante.

I blocchi non vengono dall’esterno; il vostro corpo trasporta ovunque vada le tenebre che siete. Osservatevi. Guardate come le vostre domande girano attorno a una parola. E’ un dizionario che vi serve! Se la mia risposta è negativa, vi direte: “allora la relazione non esiste!”. Non è che nell’apertura che saprete. Le parole non creano la relazione. La relazione è senza parole. E’ tutto.

Tutte le relazioni che possiamo immaginare non durano a lungo.

Tutto ciò che vi dico è stato detto, ripetuto e pubblicato moltissime volte. E’ sempre lo stesso principio. Ma no, dite voi: la relazione è diversa dall’unità che è diversa dall’ostilità che è diversa da… Tutto è in noi. Perché dividerci con le parole? E’ quello che abbiamo imparato a scuola. La parola è diventata una specie di ordine come l’attenti nell’esercito… Tutte le parole sono ordini: relazione, amore e altre stupidaggini. Sembrano un ordine che facciamo al mercato: voglio questo e quello, e il commesso ce lo dà. Ma nell’ambito psicologico, non  ci sono risposte o un ritorno diretto; allora bisogna giocare. Così è la parola che comincia; quando la pronunciamo, ci adattiamo a lei. Quando qualcuno dice “ti amo”, deve star lì. Tutto è diventato molto sofisticato con l’uso delle parole. Nell’apertura il gioco de parole finisce, non c’è che il vissuto.

Le parole allora esprimono  ciò che vivete e sentite realmente.

Siamo nell’illusione. Le illusioni sono barriere, impedimenti, come quando non siamo più sicuri di riuscire… Ma voi non volete conoscervi. E vi arrabbiate quando ve lo si dice…

Non è un’accusa, è un invito a vedere ciò che siete.

Relazioni, titoli, diplomi resteranno sulla terra, ma noi, noi partiremo. L’essenza, la profondità della vita non ci sarà più. Capite? Il cervello è vasto come l’universo. Contiene tutto: il sole, la luna, gli astri, il Cristo e molte altre illusioni. Bisognerebbe essere in relazione con il paradiso senza passare per l’inferno. Ma c’è già! Non volete vedere che  vivete l’inferno e che soffrite. Allora inventiamo le filosofie, le religioni, le scienze, i divertimenti… Abbiamo avuto in passato la scelta di non prendere questo cammino di distruzione? Non credo. E’ dall’inizio che l’essere umano poco per volta con i condizionamenti accumulati e senza coscienza da parte sua, cominciò a uscire dalla sua relazione con se stesso e con la natura. Il suo cervello-computer funziona secondo il suo condizionamento, per ripetizione.

A tal punto che non sa più cos’è l’onestà. Non ne conosce che la parola. E’ una grande debolezza dare importanza a ciò che dicono gli altri e ai loro giudizi…

Quando crediamo essere nel presente, in realtà siamo nelle tenebre, come se camminassimo con uno spesso velo sugli occhi.

Osservate il potere delle parole nelle vostre vite. Il vero è ciò che viviamo. Diciamo che nella vera relazione non c’è più ostilità o  guerra, nessuno più ci disturba…

Così come siamo, non abbiamo nessuna relazione con noi stessi. Per esempio, mangiamo senza avere fame. E’ come se la testa fosse separata dal resto del corpo. Ed è con le parole che cerchiamo di stabilire questa relazione. Ma le parole non sono magiche. Le utilizziamo perché è quello che abbiamo imparato e le mettiamo in attività con il pensiero e l’immaginazione. Ma è falso. Viviamo già nel pensiero e nelle immagini.

Non ascoltate per ripetere agli altri; non andrà bene né per voi né per gli altri. Osservate, senza immagine di voi stessi, il modo in cui funzionate. E’ per la chiarezza-lucidità che cambiamo; è molto diversa dalla facoltà che possiedono gli intellettuali. Essa si vive semplicemente come quando mangiate e gustate il nutrimento… Ma non sono le parole “mangiare” o “bere” che vi faranno sentire o cambiare. Siate perciò attenti alla vita e non al gioco delle parole!

Siate onesti con voi stessi e allora lo sarete con gli altri. L’onestà non è dirsi: “Basta, non farò più questo o quello”. E’ falso!: Ovunque vi troviate, siate voi stessi. Capite.

Non c’è metodo, non c’è lezione. Non c’è che osservare il modo in cui funzionate e pensate. Abbiamo tutte le preoccupazioni, i fastidi ecc. che sono nostre invenzioni. Se li accettate, faranno parte della vita. Non vi preoccuperete più e non sciuperete più tante energie. Il cervello è una macchina che memorizza e ripete. In una pratica di “meditazione”, la macchina continua il suo funzionamento per un condizionamento millenario. Praticate se lo desiderate, ma non crediate che questo vi cambierà.

E se succede che seguendo un metodo qualcuno si trasforma, non è il metodo che ne è la causa. La persona era già matura e pronta.

La macchina funziona in permanenza. Come arrestarla? Quando con una tecnica riusciste a calmare la vostra mente, la macchina continua senza che ve ne accorgiate. La centrale elettrica non si ferma quando spegniamo la luce della nostra camera! Come cambiare?

Non ci sono trucchi! Chi sentirà cosa? In una meditazione tutto resta presente: la paura, la gioia, ecc. E finché la macchina è in marcia, qualsiasi sia la tecnica di meditazione, non si può avere pace.

Allora sentite il vostro corpo. Esiste una specie di presenza, di sensazione in tutto il corpo. Non è più intensa da una parte che in un’altra. E’ il corpo stesso che si esprime. Siete rigidi e contratti? Guardate, osservate, e lì l’energia comincerà a circolare, non prima.

Non imparate le parole. Fatelo! Sentite il vostro corpo ogni volta che ve ne ricordate. Se, dopo qualche tempo, restate come siete,  è che non vi osservate! Siete ancora nelle parole e nelle immagini. Invece di osservare, voi ci pensate. “Non penso, mi ascolto, mi concentro”. Parole inutili. La parola osservazione non vale nulla. Fatelo! Sentite ciò che siete.

Certi credono che con l’osservazione rischiano di dimenticare tutto, di non saper più parlare o funzionare. Non si cade nell’amnesia con la spiritualità!

Vivete nel presente e niente del passato o del futuro vi turba. Non ci sono altre parole o consigli da aggiungere. Non dovete aspettare un’esplosione per trasformarvi…

Avete in voi tutto quello di cui avete bisogno. Osservatevi! Siate coscienti del modo con cui ripetete che non ne siete capaci, che è impossibile a meno che qualcuno non vi aiuti o non lo faccia per voi. L’ego è così, non vuole neanche intervenire nelle piccole faccende quotidiane, rifiuta di vedere quei dettagli. Per lui che si crede superiore, sono delle banalità. Ma non c’è superiorità …Se vi prendete davvero in mano, allora secondo la vostra costituzione, il vostro carattere e il vostro ambiente, potrete cambiare più o meno rapidamente. Si fa con dolcezza. Come un corso d’acqua che discende con forza da una montagna e che si calma man mano che avanza verso la pianura. Così, quando cambiate, si fa sentire una leggerezza nel cervello Potete pensare che non cambiate e che continuate come prima. Non è vero! Siate attenti e guardate come quel senso di leggerezza è tale che vi impedisce a volte di capire qualcuno mettendosi al suo livello, perché non potete più rientrare nelle sue illusioni! Potete anche avere l’impressione che sia più agitato di prima. Ma la verità è che non ha cambiato, siete voi che diventate più calmi. E più avanzate, più siete calmi. A volte si faranno sentire stranezze, non bisogna farci caso. Sarete sempre più calmi e soli, e lì accetterete ciò che siete. La vita è bella! Se glielo si permette, ci rischiara: tutte le parole diventano inutili, non resta che l’azione.

D: Qual è la vostra relazione, o quella di una persona aperta, con noi?

V: Nessuna secondo le vostre immagini. E’ la vita che fa la relazione. E’ che voi vivete e siete in relazione con tutto. In questo stato non c’è scelta. Non ci sono preferenze per una persona o per una cosa. Non c’è una persona o una cosa che amate di più. E’ la semplicità.

Tutte le porte del mondo vi sono aperte. Nella chiarezza-lucidità siamo connessi a tutto.

La relazione non è solo nel faccia a faccia, non è solo nel toccare fisico. Nella natura siamo con tutto, senza distinzione, e abbiamo la sensazione di un profondo rispetto.

La relazione è la vita, non è quella che immaginate. Non mescolate la materia con l’essenza della vita. Sono compatibili? Direi di si, perché è per questo che esistiamo fisicamente. Siamo materia ed essenza. Quando questa energia si integra ai miliardi di cellule, allora si realizza la vostra vera natura e la vivrete. Non ci sono più segreti né misteri. E realizzeremo che non ci sono metodi, né lezioni, solo un’educazione per piccoli

Vivete la vostra essenza e vedrete. Solo allora per voi non ci saranno più razze, né nazioni e preferenze. Saremo tutti uguali e non ci saranno più buone o cattive relazioni. Non ci sarà che l’umanità, la natura, le piante e gli animali… Vivete quella relazione. Si può misurare con le parole il fatto di essere integrati? E’ impossibile. E’ solo con l’azione.

Nell’apertura provate un enorme rispetto, non potete distruggere, purché siete voi stessi che distruggete. Non ci sono immagini o paragoni; non c’è da pensare alle sofferenze subite dall’uomo sotto tortura per comprendere la crudeltà inflitta agli animali. C’è uno spontaneo rispetto che viene dal vostro vissuto. In questo stato, succede di piangere alla vista delle nostre vite e di ciò che facciamo sulla terra.

Come ci permettiamo di distruggere le foreste, d’eliminare gli animali per il nostro bene immaginario. Non è né la tristezza né la frustrazione. E’ vedere i cattivi scherzi che ci facciamo gli uni con gli altri. In quell’ apertura non vi proteggete più per dei calcoli e delle immagini, non vi viene nemmeno in mente.

La terra è il paradiso. Inutile parlare d’un altro paradiso. La spiritualità trasforma l’uomo totalmente, fin nelle cellule del corpo.

Osservatevi!