Riflessioni sul viaggio fuori dal corpo di Robert Guiran

20/11/2010

(dall’archivio di 3memillenaire, a cura di L. Scalabrini)

Robert Gouiran è ingegnere fisico in un laboratorio europeo di fisica nucleare. Ha pubblicato un’opera sulla fisica delle particelle. Ma parallelamente al suo lavoro scientifico e in qualche modo appoggiandosi a questo, prosegue da tanti anni una ricerca personale alla scoperta delle “ realtà parallele”.

In questo articolo si pone a proposito delle esperienze di sdoppiamento molte domande: lo sdoppiamento è un’allucinazione onirica o una vera iniziazione primaria? Il viaggio nella chiara luce( secondo l’espressione di quelli che raccontano come il loro doppio corporeo ha viaggiato in un altro spazio)conduce al luogo dei morti? Le esperienze contemporanee di viaggio fuori dal corpo raggiungono i racconti dell’antichità?

Per Robert Gouiran, ogni ricerca esoterica o occulta deve essere fondata sulla realtà di una esperienza personale che, sola, può dare una vera conoscenza. Lancia qui  qualche idea, che altri approfondiranno a loro volta.

In una meditazione profonda, nel godimento estatico che è il punto d’arrivo di una rigorosa disciplina  spirituale condotta con gioia, si produce un brusco capovolgimento. La coscienza salta in un istante in un altro modo d’essere: lo sdoppiamento cosciente.

Il corpo resta allungato come in catalessi, abbandonato da ogni sensazione tattile cosciente. Allora, possiamo alzarci come proiettati in un’altra dimensione del mondo, e, lasciando il nostro corpo, contempliamo, in una gioia senza uguali, il luogo delle realtà parallele. Là tutto è esattamente simile al mondo reale, le sensazioni sono le stesse, senza alcuna differenza. Non cessiamo di estasiarci toccando, sentendo gli oggetti, guardando il paesaggio luminoso, parlando coi passanti. Perché vogliamo approfittare al massimo del tempo dell’esperienza perché nello stesso tempo conserviamo la  piena coscienza che il corpo fisico è rimasto inerte in fondo ad una camera oscura e calma e che sarà raggiunto tra un’ora e mezza, tempo dell’esperienza fuori dal corpo. E questo senza uso di droghe.

C’è un chimica segreta del cervello?

L’istantaneità del capovolgimento della coscienza, la finezza delle percezioni nell’altro mondo, il parallelismo con certi stati procurati da droghe psichedeliche, tutto questo potrebbe far pensare che il corpo del meditante ha prodotto una misteriosa sostanza capace di bloccare o di trasformare certi circuiti del cervello. Tanto più che dei lavori recenti  sul sonno normale hanno potuto mettere in evidenza la secrezione progressiva, in stato di veglia, di un corpo chimico la cui accumulazione provoca  la caduta nel sonno e nel sogno.

Il ritorno nella caverna

Il mito della caverna è descritto nella Repubblica di Platone. Si suppone che gli uomini  vivano incatenati in una caverna e vedano muoversi delle ombre. Certi si liberano ed escono. Sono storditi dalla splendente luce del sole e comprendono che  gli oggetti della caverna non erano che ombre proiettate dall’astro di fuoco. Troppo colpiti, sono ancora ciechi quando ritornano nella loro caverna coi loro simili.

Quando il meditante al suo risveglio ritorna nel mondo reale dei viventi, sa allora cosa può essere l’illusione, la maya degli orientali. Ha acquisito quella conoscenza che gli permette di comprendere fino a che punto la percezione del mondo che si dice reale non è che una costruzione allucinatoria, non più importante delle altre. Perché è  una delle chiavi degli insegnamenti esoterici. La visione razionale che crediamo di avere del mondo è solo parziale e rappresenta la nostra interpretazione a un certo livello di coscienza. Ma la realtà dei mondi dietro le cose è infinita, scoprendosi con lo svelarsi successivo delle realtà parallele.

Quando il doppio ci proietta nell’altro mondo, crediamo di vedere la nostra camera, la nostra casa come sono realmente. Segni discreti ci mostrano che non si tratta  della stessa realtà ma di un rovescio delle cose, di una ricostituzione allucinatoria pseudo- reale, sebbene si appoggi sul reale: leggere deformazioni di prospettiva.

La chiara luce.

In questo mondo del doppio, lo spazio è sempre connotato da una fulgida luminosità, come se l’aria fosse da lui stesso illuminata da miliardi di gocciole vibranti di luce. Ecco perché lo chiamiamo il mondo della chiara luce.

Una mattina, mi sono alzato da letto e, uscendo attraverso la finestra, ho visto il sole brillante del mattino. Potevo guardarlo in faccia, dritto negli occhi, senza soffrire minimamente. Al ritorno nel mio letto, mi svegliai una seconda volta e la camera era buia; solo un leggero raggio di sole filtrava dalla finestra, tra le tende abbassate.

Testimonianze

In diverse esperienze che si verificano nella ricerca spirituale troviamo delle testimonianze di sdoppiamento spontaneo sia nel periodo che precede il risveglio, sia durante uno stato di morte apparente, prima di una eventuale rianimazione, sia per un incidente o uno choc emozionale.

Il racconto seguente illustra uno di questi casi. Un uomo, una sera d’inverno era seduto su una carro carico di legna . Improvvisamente un cacciatore di lepri tirò un colpo col fucile. I cavalli nitrirono e il conduttore cadde ferendosi alla testa. Ebbe subito la sensazione di essere fuori e di vedere se stesso  immobile a lato della strada, con la testa nella neve. Vide cadere la neve, il vapore che si alzava dai cavalli e il cacciatore che correva verso di lui.. Tutto questo era vero e la sua grande sorpresa fu quella di vedere due esemplari, perché, vedendosi, si credette raddoppiato fisicamente. Quando il cacciatore si avvicinò, la sua vista si oscurò, poi ebbe coscienza di essere disteso a terra mentre il cacciatore cercava di rianimarlo. In seguito andò perfino a cercare le tracce sulla neve nel posto dove si era visto in doppio.
Ecco un altro racconto che ho di prima mano, perché mi fu raccontato personalmente da una giovane donna dotata di notevoli poteri psichici , che viveva discretamente, senza nessuna pubblicità, nel sud dell’India. Durante un trasloco, andò perduta una piccola tavola preziosa. La notte seguente, questa persona si sdoppiò e andò, senza averlo voluto,a visitare la casa di uno degli operai che aveva aiutato a fare il trasloco. Là essa vide la tavola nascosta dietro una tenda. L’indomani si recò subito in quella casa che prima non conosceva e di cui non conosceva nemmeno l’indirizzo. Quale non fu la sorpresa dell’operaio quando la vide arrivare, andare dritto verso la tenda e scoprire l’oggetto rubato!

Il viaggio nel paese dei morti

Nelle grandi tradizioni occulte, colui che realizza da vivo il viaggio nel paese dei morti è pronto ad affrontare le allucinazioni e gli inganni che attendono i defunti nel periodo di latenza e morte apparente che segue il decesso e che è di tre giorni e mezzo, seguito da 40 giorni di viaggio.

Nella tradizione egiziana antica, il re si preparava da vivo realizzando delle esperienze in un luogo ritirato, dove il suo corpo sarebbe stato esposto. Se questo luogo era particolarmente studiato nelle sue forme e potenze occulte, se permetteva per i suoi poteri mummificanti di arrestare momentaneamente la putrefazione della carne in quel periodo sacro in cui nessuno doveva toccare il corpo così esposto, allora c’erano tutte le condizioni perché il doppio del faraone, il suo ka potesse liberarsi senza fatica, oltrepassare le zone dei mondi inferiori e infine trovare il passaggio che porta alla via della liberazione che è la via della luce.

Questo permetteva di realizzare la camera reale della grande Piramide di Cheope nella piana di Giza.

Il principio religioso era che chi conosceva quelle vie poteva sfuggire al ciclo infernale dei morti e delle rinascite e arrivare alla Liberazione nella Luce.

La vera iniziazione ha per scopo di dare all’adepto le tecniche per il viaggio nel paese delle realtà parallele. Di acquisire la vera conoscenza per essere preparato al viaggio nel paese dei morti con un’esperienza reale e vissuta. Allora penetrerà nella via della liberazione, scopo supremo di ogni via spirituale.

Non c’è che un’iniziazione, quella che prepara alla morte e il vero iniziato è quello che sa che la vita ha una sola funzione, preparare alla morte per uscire attraverso il cammino della Luce, secondo l’espressione stessa degli antichi egizi.

Sa allora che il momento giusto è arrivato e per questo gli astrologi classici vedono male l’arrivo della morte su di un oroscopo: cercano le figure malefiche, i portatori di morte, la presenza di Saturno o di Marte, mentre, in un soggetto evoluto spiritualmente, la morte è annunciata da figure benefiche, che portano gioia.

Conoscere tutti gli stati possibili di coscienza, anche i più misteriosi, percorrere le vie parallele, è un ultimo mezzo per i saggi di procedere con giustizia nelle vie di “ conoscere Dio”. Ogni altra motivazione è pericolosa.

Le esperienze moderne ci permetteranno di comprendere le saggezze antiche? Il viaggio nel mondo delle realtà parallele, lo sdoppiamento del principio cosciente ci permetterà di entrare meglio nella giusta via?

Ginevra, novembre 1976, giorno dei santi e dei morti.

Robert Gouiran

P.S. Il Bardo Thodol (Libro dei morti tibetano) descrive una tradizione molto vicina a quella del Libro dei morti egiziano.