La libertà e l’illusione esistente di Shanti May

Cominciamo con un’affermazione del grande maestro Chan e Patriarca Zen Huang Po. Dice: “così tutto l’universo visibile è il Budda; così sono tutti i suoni; tenete fermamente un solo principio e tutti gli altri saranno identici. Vedendo una sola cosa, vedrete TUTTO. Percependo la mente di un solo individuo, percepirete TUTTA la mente. Entrate in una sola via e TUTTE le vie saranno abbracciate dalla vostra visione, perché nessun luogo è privo della via. Quando il vostro sguardo si ferma su un granello di polvere, ciò che vedete è identico a tutti i vasti sistemi del mondo, alla forza maestosa dei loro fiumi e delle loro colline.

Illusione e realtà vie del buddismo e dello shivaismo chachmiriano… di Evan Mirzayantz

Diciamo subito che buddismo e shivaismo del Kashmir condividono un comune aspetto essenziale: le tradizioni si trasmettono esclusivamente da maestro a discepolo. Perché questo? I maestri risponderebbero che ciò che è trasmesso non è integralmente esprimibile in parole, che i testi più sacri non sono sufficienti a indicare la via, che la presenza di un maestro è indispensabile.

Il principio di Maya e la coscienza di Robert Powell

Una delle nostre cattive abitudini è prendere il mondo troppo sul serio, il mondo in senso fisico e psicologico. Consideriamo le cose, gli oggetti e le persone come assolutamente reali. Ma, quando esaminiamo questi fenomeni, constatiamo che sono effimeri, sono solo delle apparenze. E una semplice apparenza non può in nessun modo essere assimilata al Reale, all’Eterno; perché, se è presente ora, non lo sarà domani. Chiamerei questa verità il principio della Maya, la nostra tendenza a sbagliarci, a confondere sempre la corda col serpente.

Il Reale è inconoscibile. Il Conosciuto è irreale di Robert Powell

Una delle nostre maggiori difficoltà viene dalla percezione sensoriale e dalla sua tendenza a produrre errori di percezione. Perché ciò che percepiamo non è infatti ciò che è.
Bisogna comprendere bene che ciò che è è solo ciò che è e non può essere descritto. Si può solo fare riferimento. Quindi, noi dobbiamo sempre porre attenzione alla mente che si pone totalmente nel campo dell’ignoranza.

Il mito del controllo di sè seconda parte di Albert Low.

3ème Millenarie n. 65 – Traduzione di Luciana Scalabrini – seconda parte Il ruolo della sofferenza. Questa può continuare a lungo. Dopodiché vedrò la situazione: o sopporterò uno stress indicibile per la mole di lavoro impossibile di cui dovrò caricarmi, o mi ritirerò completamente nell’immaginazione fino a diventare pazzo. Allora, per stabilizzare la situazione cominciamo […]