La scienza dell’occulto di Steiner di Maud Cousin

Dalla rivista panharmonie, gennaio 1980

incontro del 4.10.1979

Il gruppo del dott. Cousin è basato sul libro di Steiner: La scienza occulta. ed Triades. formato tascabile.

Dott. Cousin: Vi propongo oggi di studiare l’essere umano secondo la concezione di Steiner. Continueremo poi col sonno e la morte, il problema della vita e ciò che secondo lui succede dopo la morte, per arrivare alla seconda parte del libro che tratta dell’evoluzione cosmica del mondo umano, senza voler imporre questo modo di concepire le cose.

Saremmo ora a metà della nostra evoluzione. Vedremo come si è sviluppata e come si svilupperà nel futuro.

Mme Langevin : Quello che mi ha colpito è che l’inizio dell’era saturniana, la prima che egli menziona, corrisponde a ciò che c’è di più elevato  e, man mano che l’uomo progredisce, si discende sempre più nella gerarchia spirituale.

Docteur Cousin : Questo diventa sempre più materiale. Per seguire il ragionamento di Steiner, occorre seguirlo passo per passo. Non ci attarderemo sulla prima parte che tratta dell’occultismo, o esoterismo.  Occulto è ciò che non è visibile, che si nasconde,nel profondo, dietro a quello che è manifesto.

F. Catala : Ciò che è nascosto è quello che la coscienza non può ancora percepire.

Docteur Cousin :  Steiner insiste sul fatto che possiamo sviluppare conoscenze e capacità.

F. Catala :Il termine occulto sembra significare infernale. L”incarnazione è un fatto luciferino. In altre parole, l’unità è divisa, è il diavolo, mentre il simbolo unifica.

Docteur Cousin (risposta ad una domanda) Ci sono dovunque  esseri che vanno nel senso dell’evoluzione  e altri che sono divenuti residui, scarti,essendo troppo materialisti, non potranno continuare nel flusso.Però non sono perduti per ora perché sono aiutati.

Secondo Steiner, andiamo da un massimo di densità verso cose sempre meno dense. Ora saremmo nella quarta fase dell’evoluzione. Ce ne sono sette e in ogni tappa ci sono ancora sette suddivisioni.

Ad ogni nuovo ciclo si passa per i cicli precedenti facendo un passo in più verso una qualità superiore. Poi si ritorna verso un periodo di sonno, per ricominciare poi un nuovo ciclo d’incarnazione. L’Amore è la fase finale.

F. Catala a proposito delle anime di gruppo: Sarebbe interessante  sapere in quale momento l’individuo non è più attaccato alla sua anima di gruppo.

Mme Langevin :  Secondo Steiner, l’uomo si individualizza a un certo momento del ciclo saturniano. Ma quella differenziazione  è ancor generica. Poi, a poco a poco, il sentimento penetra nell’individuo, che riflette come in uno specchio gli spiriti che presiedono a questo momento d’ evoluzione.

Jacques de Marquette, in« de la Bête à l’Ange »,parla dell’evoluzione dell’anima -gruppo allo stadio individuale

Docteur Cousin : Ciò che è stato creato per primo è più perfezionato. Per noi è il corpo fisico.

F. Catala : Infatti l’uomo non è che il risultato della sua memoria.

Docteur Cousin : E’ quel che fa il suo io ; è l’acquisizione della terra. Non è ancora del tutto formato, l’io è la parte da sviluppare; all’inizio, l’ambiente era costituito dal calore, una sorta di bolla, non c’era una vera forma. Il calore, che poteva essere liquido,gassoso, radiazioni, solidi. Ma non c’era ancora nulla. L’energia prima di condensarsi è qualcosa di calorico, il frutto di una evoluzione che è l’essere che vediamo e che possiede un certo numero di corpi.

Cominciamo la lettura del libro a pag. 28 Si tratta del corpo fisico che è assimilato al regno minerale ed è qualcosa di morto. Ciò che distingue l’uomo dal regno minerale non può considerarsi facente parte del corpo fisico. Il cadavere è soggetto a processi che si trovano nel mondo minerale.Il corpo fisico si distrugge. Di conseguenza nella vita altre forze sono messe al suo servizio e quell’elemento nascosto dell’essere fa una lotta continua contro le forze e le sostanze del regno minerale per impedire che il corpo si disgreghi. E’ il corpo eterico, o corpo di vita, che lotta ; i suoi effetti si vedono nella forma e nella struttura  grazie a cui restano unite nella vita le forze e le sostanze minerali del corpo fisico.  Abbiamo in comune il corpo eterico con le piante e questo consente la crescita.  Eterico non è nel senso dell’etere, ma eterico è un corpo sottile, architetto del corpo fisico.

Ad ogni elemento del corpo fisico, cuore, cervello, etc., corrisponde un elemento del corpo eterico, essendo questo organizzato come il corpo fisico, salvo che tutto è vivo e in eterno movimento. Tutto ciò che vive ha un corpo eterico, un corpo di vita.

Tutto ciò che l’essere umano compie si basa sulla sua attività allo stato di veglia. Nel sonno, azione e pensiero scompaiono nell’inconscio per ricomparire al risveglio.

Quello che fa sì che rinasca incessantemente la vita cosciente dallo stato di incoscienza è un terzo elemento della natura umana: il corpo astrale. Quello che facciamo quando ci risvegliamo e scompare quando dormiamo, la sensazione, la percezione, la gioia, il dolore, etc. non si può manifestare che quando il terzo elemento è in attività, cioè durante la veglia. Nel sonno,esso  si riposa e permette a certe forze di ricostituirsi.

Se, grazie al corpo eterico il corpo fisico conserva la sua forma, non può far apparire la luce della coscienza. Lasciato a se stesso, sarebbe in continuo stato di sonno. E’ il corpo astrale che l’illumina durante la veglia, ma che è presente anche nel sonno, sebbene i suoi effetti percettibili sembrano scomparire.

Mme Freudenberg domanda se si parla anche dei sogni

Docteur Cousin :  NO. Sebbene il sogno sia un’attività importante e riparatrice del sistema nervoso.Si è fatta l’esperienza di svegliare persone che cominciavano a sognare,perché è nel momento in cui gli occhi si muovono. In capo a poco tempo, le persone erano completamente distrutte. Se il sonno profondo sembra essere più riparatore per il fisico, il sonno è fondamentale per lo psichismo.E’ una ricarica

Se si adopera la parola astrale. è perché una parte di noi si espande nel sonno in ciò che ci circonda e ci liberiamo e ci ricarichiamo nell’elemento cosmico. Non siamo coscienti di questo, ma penso che possiamo sviluppare le capacità di percezione. L’io che si sta formando deve assimilare tutto questo per  sviluppare ancora un certo numero di corpi; secondo certe scuole ce ne sono sette, per altre, nove

Il corpo eterico, dice il dott. Cousin, è solo al livello vegetativo, è molto perfezionato. Guardate una pianta: spunta, cresce, apparentemente senza problemi. Anche per noi sembra avvenire tutto da solo. Ma se siamo capaci di sentire le cose coscientemente, sentire che ci muoviamo,viviamo, sentire i fastidi, i dolori e anche le gioie, è per il corpo astrale. Corrisponde allo stadio animale.

Ciò che caratterizza la coscienza, dice Steiner, è un’esperienza interiore che è come un fenomeno nuovo alla semplice reazione. Il quarto elemento della natura umana non è comune per l’essere umano e per il mondo manifestato che lo circonda, è ciò che lo distingue dagli altri regni e che è il coronamento della Creazione a cui appartiene. Nella veglia l’uomo è al centro di esperienze che vanno e vengono, ma ne fa altre. Oltre alla fame, alla sete, le influenze del mondo esterno, ,a sofferenza, il piacere, che sente anche l’animale,l’uomo ha passioni la cui causa non è né fuori né dentro il corpo Le sue aspirazioni, i suoi desideri, tutto ciò che fa parte di questo ambito deve essere attribuito ad una sorgente particolare, l’io dell’essere umano, l’elemento permanente di cui è cosciente. Il sentimento innato di un elemento durevole che persiste in tutte le esperienze segna l’apparizione della coscienza dell’io. Se l’animale sente la fame ogni volta che c’è la causa e si getta sul cibo,l’essere umano è cosciente del piacere provato calmando la fame. E’ l’esperienza del piacere provato che lo spinge a mangiare.

F. Catala :  Più l’essere evolve,più il sistema diventa complesso e più prende coscienza della divisione del tempo, perché prende coscienza del passato. Fino a lì ha coscienza solo del presente.

Docteur Cousin :Esattamente! Un’altra facoltà dell’astrale è quella dell’oblio Steiner dice:”…l’astrale lascerebbe continuamente cadere nell’oblio il passato, se quel passato non fosse salvato dall’io e trasmesso al presente. L’oblio è per il corpo astrale quello che la morte è per il fisico e il sonno per l’eterico. Si può anche dire che la vita è propria al corpo eterico, la coscienza all’astrale e la memoria all’io… Così come il sonno fa sparire le preoccupazioni e le inquietudini della giornata, l’oblio stende il suo velo sulle esperienze pesanti della vita… Bisogna che siano tolte dalla memoria certe esperienze affinché si possa andare liberamente verso le nuove esperienze.

Inizia un dibattito sull’oblio.

Docteur Cousin : L’inconscio è l’insieme dell’oblio. E’ come un sacco in cui si è messo ciò di cui non si ha bisogno E’. La coscienza è la parte minima che emerge dall’acqua. Se si avesse presente tutto ciò che si è vissuto nell’esistenza, si sarebbe così ingombri che non si potrebbe più pensare al presente.E’ lo stesso per il riposo, è necessario che certe cose escano dalla memoria.

Mme Langevin : Si vivrebbe eternamente con il passato. Quando si perde un essere caro, si è terribilmente infelici. Ma se quel dolore dovesse essere presente per sempre, ,non saremmo più capaci di fare niente!

Docteur Cousin :  Ci sono cose che, in un certo momento, sono normali e che normalmente finiscono. L’oblio è la liberazione dall’astrale e il sonno è la liberazione dall’eterico. L’astrale fa cadere il passato nell’oblio, sel’io non se ne appropria per conservarlo nel presente. Cioè il vegetativo percepisce cose, ma in uno stato di sonno. La coscienza appare con l’astrale, ma per memorizzarla occorre l’io, che fa anche una certa selezione. Il suo sviluppo dipende da ciò che l’interessa.

Riprendiamo il testo di Steiner:

Quel che conferisce continuità a ciò che percepisce il corpo astrale è l’anima strettamente legata al corpo astrale.Possiamo chiamare corpo psichico il corpo astrale e l’anima corpo di sensibilità.

Docteur Cousin : Steiner descrive molti sviluppi dell’io: l’io arriva ad uno sviluppo più elevato quando si stacca sempre più da quello che percepisce per lavorare nel suo proprio ambito. La parte dell’anima cui spetta questo lavoro può chiamarsi anima di ragione. L’anima di sensibilità e l’anima di ragione elaborano le impressioni di oggetti percepiti dai sensi e le conservano nella memoria.Si tratta perciò di oggetti esterni. Ma può andar oltre.Infatti c’è una parola in tutte le lingue che si distingue da tutte le altre: è la parola io. Un essere è solo a potersi definire così. Io sono un io per me; per tutti gli altri sono un tu e molto diverso è un tu per me.E’ una verità importante: la natura essenziale dell’io è indipendente da ogni oggetto esterno. E’ il santuario nascosto dell’anima, vi può penetrare solo un essere della stessa sua essenza. Il Dio che che abita nell’uomo parla quando l’anima si riconosce come io

Questo non comporta che l’io sia Dio, come una goccia d’acqua del mare non è il mare.E’ della stessa natura.La terza attività con cui l’uomo giunge ad una conoscenza del proprio essere è chiamata anima di coscienza.

Come la costituzione fisica dell’uomo comprenda il corpo fisico, il corpo eterico e il corpo astrale, l’anima è costituita dall’anima di sensibilità, dall’anima di ragione e dall’anima di coscienza.

Le Docteur Cousin commenta :   l’io è una parte permanente dell’essere, ma con caratteristiche differenti. La parte di sensibilità  fa percepire un oggetto grazie al corpo astrale, lo fa  sentire e fa prendere contatto attraverso i sensi con l’ambiente. E’ una base necessaria.  Poi, a partire da ciò che avete visto, provate a comprendere, mescolate le percezioni, ci riflettete e questa è l’anima di ragione. Partendo  dalla cosa ordinaria, ciascuno arriva alla cosa particolare. L’anima coscienza fa che noi siamo tutti differenti.Steiner dice: l’anima coscienza penetra la sua propria essenza. Essa è legata allo spirito che è la realtà nascosta di ogni manifestazione. E’ nell’anima coscienza che si rivela la natura propria dell’io.

F. Catala : Si potrebbe dire che l’anima di sensibilità ci permette di avere desideri, di sentire, di sperimentare, che l’anima di ragione ci permette l’astrazione, il ragionamento, la facoltà della memoria, per arrivare al fenomeno primordiale dell’io, la coscienza di se stesso. Non è più verso l’esterno, verso i sensi, è una conversione di energie; la coscienza dell’io si apprende da sola e tocca la propria divinità

La percezione dell’io, la coscienza di sé, segna l’inizio di un’attività interiore dell’io, dice ancor Steiner…Dal livello più basso, il corpo fisico gradualmente si eleva fino all’anima di ragione. Ad ogni gradino cade un velo che copre la realtà nascosta.

Docteur Cousin :  L’uomo deve arrivare  a ciò che è nascosto dietro gli elementi inferiori con un lavoro sul suo io, nobilitandolo e spiritualizzando la sua anima. non dovrebbe entrare  nell’anima nessuna gioia senza che l’io gliene dia la possibilità. E Steiner: tutto ciò che è vita culturale e apporto spirituale consiste in un lavoro che ha per scopo il dominio dell’io Ogni essere vivente è impegnato in questo lavoro, che lo voglia o no, che ne sia cosciente o no… Dominato dall’io, il corpo astrale è ciò che la scienza chiama io.

Bisogna agire anche sul corpo eterico, e ciò richiede uno sforzo ancora più grande perché  quello che nel corpo astrale è nascosto sotto un solo velo, è coperto da due veli nel corpo eterico.

Questo lavoro porta a cambiamenti, come per esempio  le trasformazioni delle passioni, che dipendono dall’astrale, o il carattere che dipende dall’eterico.Le modificazioni astrali ed eteriche hanno lo stesso rapporto dei movimenti della grande e della piccola lancetta di un orologio.Il lavoro si fa, anch’esso, consciamente o no.

Le pulsioni religiose, se l’io le lascia agire, danno una forza che penetra il corpo eterico, perché impregnano profondamene la vita dell’anima e, ripetendosi continuamente la loro influenza, l’anima si rinforza col tempo. Mentre lo studio, la riflessione, l’affinarsi della sensibilità etc. trasformano il corpo astrale.

Anche l’arte esercita un’influenza simile sull”essere umano.

Ma altri impulsi ancora permettono all’io di agire sul corpo eterico, pur essendo meno evidenti. Mostrano che c’è ancora , nascosto nella natura umana, un altro elemento che l’io elabora progressivamente, che è un altro aspetto dello spirito e si può chiamare spirito di vita (Bouddhi). Esso è in rapporto con il corpo di vita, o eterico.  Sono in gioco nei due le stesse forze, ma, quando si manifestano nel corpo di vita,  l’io non interviene, mentre, quando si rivelano come spirito di vita, sono profondamente impregnate dell’attività dell’io.

L’io spirituale è dunque la sublimazione del corpo astrale, mentre lo spirito di vita è quella del corpo eterico. La vera iniziazione sta nel dare all’uomo ai mezzi per intraprendere lui stesso coscientemente il lavoro concernente l’io spirituale e lo spirito di vita.

Docteur Cousin :  L’io acquisisce il controllo sui differenti corpi, si spande.E’ un seme che dobbiamo sviluppare

La sua azione avviene nei due sensi: per agire verso il basso, bisogna che salga più in alto,ed è più difficile

Se, invece di subire le passioni, gli avvenimenti, cominciamo a ragionare, a sceglierne alcuni, a comprendere i valori spirituali e artistici, sviluppiamo il nostro io sempre più coscientemente, diventiamo padroni di noi stessi e percepiamo di più la divinità in noi in diversi piani. Il nostro lavoro consiste nell’essere in linea con  l’evoluzione.

Risposta ad una domanda: La collettività aiuta ciascun individuo ed ogni individuo aiuta la collettività.

F. Catala :Cos’è una collettività senza individuo? La collettività è il risultato degli individui

Docteur Cousin : Siamo esseri sociali, non possiamo vivere senza i nostri genitori, senza persone attorno a noi, perché ci fanno credere, ci danno esempi, ci insegnano. Se sviluppiamo ciò che abbiamo di divino in noi, entriamo in contatto col tutto. La famiglia è la prima cellula dove avviene lo sviluppo e la possibilità di prendere contatto con l’altro, per cui, alla fine, ci si conosce essenzialmente nel rapporto con l’altro.

Steiner dice che nella vita ordinaria l’azione dell’io sul corpo fisico non può essere che debolmente cosciente. Essa non appare in piena luce che quando l’uomo se ne fa carico coscientemente. Allora è chiaro che c’è nella natura un terzo elemento spirituale che, in opposizione all’uomo fisico, si chiama uomo spirito (atma). Si tende a considerare il corpo fisico inferiore e si fa fatica a credere che il lavoro sul corpo riguardi l’elemento più elevato dell’entità umana. Ma è perché il corpo fisico nasconde sotto un triplo velo lo spirito che vive in lui, che l’unione dell’io con lo spirito esige dall’uomo lo sforzo più grande.

F. Catala :  E ‘il lavoro di Mère con Sri Aurobindo. Lavorano sulla spiritualizzazione della materia

Siamo arrivati, in questo studio,al riassunto che ne fa Steiner,alla fine del capitolo: la natura corporea dell’uomo si compone del corpo fisico, del corpo eterico e del corpo astrale.  La natura psichica si compone dell’anima di sensibilità, dell’anima di ragione e dell’anima di coscienza.  La natura spirituale è costituita  dall’io spirituale,dallo spirito di vita e dall’uomo-spirito. L’anima di sensibilità e il corpo astrale formano un tutto,così come l’anima di coscienza e l’io spirituale. Nell’anima di coscienza s’illumina lo spirito e da lì  si espande sugli altri elementi della natura umana. L’io può essere chiamato anima di ragione perché partecipa alla natura dell’io, è l’io che non ha ancora coscienza della sua natura spirituale  Si arriva così a distinguere nell’essere umano sette elementi: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale, io, io spirituale, spirito di vita, uomo-spirito.

Incontro del 15.11.1979

Più degli stessi testi,i commenti del dott. Maud Cousin riassumono ciò che abbiamo studiato affrontando il capitolo del sonno e della morte (pag. 61).

“La natura ha inventato la morte per avere più vita” dice Goethe. Così come non si può avere nessuna vita senza la morte, non si può avere nessuna vera conoscenza del mondo visibile senza farsi un’idea dell’invisibile. Una buona conoscenza dell’invisibile non guasta mai,ma rinforza e rinvigorisce la vita, mentre essa,lasciata a se stessa,si indebolisce e deperisce.

Durante il sonno, quello che riposa nel letto sono il corpo fisico ed eterico,quest’ultimo facendo le funzioni vitali del primo.Il corpo astrale e l’io si sono staccati.Il corpo astrale durante il sonno,non avverte né rappresentazioni né sentimenti di piacere o di sofferenza,né capacità di mostrare una volontà cosciente.Tuttavia non resta inattivo,ma al contrario.E’ lui che deve fortificare e ricostruire le forze umane esauste,dare al corpo eterico le forze necessarie per conservare nel corpo fisico la forma propria dell’uomo.E’ in lui che sono i modelli.ora, durante la veglia,queste sono confusi dalle immagini proprie dell’anima che riflettono le cose dell’ambiente. Si potrebbe dire che il mentale perturba le immagini. Ne risulta fatica ed è in questa soppressione della fatica che consiste,fatto dall’esterno il lavoro del corpo astrale durante il sonno.

Così come il corpo fisico non è che una parte della terra, il corpo astrale fa parte dell’universo, di un mondo della stessa sua essenza, nel quale si ricarica durante il sonno e dal quale  si distacca al risveglio.E Steiner paragona il mondo dell’acqua che riempie un barile,di cui una goccia non è una cosa separata, tranne che se questa viene assorbita da una spugna.Pressapoco  è quello che succede col corpo astrale. Nel momento del risveglio è di nuovo attirato dal corpo fisico ed eterico.

Il dott. Cousin commenta : le persone che restano a lungo in meditazione non si stancano, mantenendo il contatto col loro corpo astrale.

La nostra energia è in gran parte elettromagnetica prodotta dalla decomposizione degli alimenti, da ciò che emette l’atmosfera,dalle lotte di elettroni e di ioni, da cariche elettroniche,ecc. Tutto questo dà l’elettricità del sistema nervoso, così come,durante la respirazione, nella inspirazione le cariche elettroniche e ioniche sono captate e trasmesse direttamente al cervello. E’, credo questa energia che ci perturba nello stato di veglia e che è causa di difficoltà nella nostra vita di relazione e di comunicazione, turbando la nostra armonia interiore ed esteriore.

E’ nell’universo da cui è uscito l’essere umano che si rigenera il corpo astrale e nel quale si trova la sorgente delle immagini da cui l’uomo trae la sua forma. E’ integrato con questo universo in modo armonioso. Durante la veglia, esce da questa armonia cosmica, per percepire ciò che lo circonda, ma si rapporta agli altri corpi con abbastanza forza da trasmettere un poco di quella armonia.

Passiamo alla questione del sogno, che è uno stato intermedio tra il sonno e la veglia. E’, dice il dott. Cousin una parte importante del sonno,una funzione astrale, mentale che distrugge le persone se ne sono private. Il mondo di immagini è costituito dal sogno ubbidisce a certe regole. L’uomo è liberato dalle leggi della coscienza di veglia che l’incatena a delle percezioni sensoriali.E Steiner dà qualche esempi0 che dimostra che c’è nel sogno qualcosa delle leggi misteriose che fanno si che a noi piaccia paragonare al sogno il mirabile gioco dell’immaginazione sul quale è basato ogni sentimento artistico. Perché ciò che i sognatori percepivano nello stato di veglia rimane totalmente inconscio durante il sonno.

Questo elemento creatore esiste anche durante il sonno senza sogni.Perché si produca il sonno profondo, bisogna che il corpo astrale sia completamente uscito dai corpi fisico ed eterico. Durante il sogno esso non è separato che nella misura in cui non ha più nessun rapporto con gli organi sensoriali,ma conserva ancora un certo legame con il corpo eterico. Ed è questo che permette di essere percepito sotto forma di immagini ciò che succede nel corpo astrale.

Una partecipante : Dato per certo che l’io e il corpo astrale sono legati nel momento del sogno,  mi sembra che questo rifletta di più gli stati dell’io che gli stimoli esteriori.

Dott. Cousin : le emozioni e le gioie continuano ancora ad esserci, perché si sa molto bene che quando si hanno delle preoccupazioni spesso ritornano nel sogno. Ma lo scopo di questo capitolo non è  analizzare i problemi del sogno, ma  preparare alla concezione della vita e della morte e  vedere come sono stati creati i nostri diversi corpi.

La morte, dice Steiner non è altro che il risultato di una modificazione nei rapporti tra gli elementi della natura umana.Mentre durante il sonno il corpo astrale spezza solo il suo legame con i corpi fisico ed eterico, la morte accade per il fatto che il corpo fisico si separa dal corpo eterico e, abbandonato alle sue forze, diventato cadavere, non può che decomporsi.Quanto al corpo eterico, passa in uno stato ancora a lui sconosciuto, tranne in casi eccezionali di cui si parlerà. Ora è legato al corpo astrale per una forza che entra in azione nel momento della morte e stacca il corpo fisico dal corpo eterico.L’unione tra questi due si misura in giorni.

Più tardi il corpo astrale anche si separa dal corpo eterico e prosegue il suo cammino senza di lui. Prima di questa separazione, l’essere umano percepisce le esperienze del corpo astrale. Dopo la scomparsa del corpo fisico, la forza che serviva a ricostruire dall’esterno le forze organiche consumate persiste e ora serve a far prendere coscienza al corpo astrale delle sue esperienze.

Tutto questo processo viene confermato dagli avvenimenti della vita come si manifestano esteriormente, essendo l’attività visibile l’espressione di un’altra che è invisibile.

Avendo il corpo astrale la possibilità di ricordarsi della sua vita passata,grazie alla presenza del corpo eterico il ricordo si presenta come un grande quadro pieno di vita.E’ la prima esperienza che fa l’essere umano dopo la morte. L’anima non perde mai ciò che l’ha impressionata durante la vita. Se, riguardo a questo, il corpo fisico era uno strumento perfetto, l’anima potrebbe ad ogni momento evocare la totalità della sua esistenza passata. Questo impedimento scompare dopo la morte.

Man mano che il corpo eterico perde la forma che aveva nel corpo fisico, la memoria decresce e alla fine il corpo astrale, dopo un certo tempo si stacca da lui. Poi il corpo astrale prosegue da solo il suo cammino. In lui sussiste ancora ciò che ha potuto assimilare durante il suo soggiorno nel corpo fisico.Ma mentre l’io spirituale, lo spirito di vita e l’uomo-spirito, che sono stati elaborati fino a un certo punto dall’io, non necessitano  degli organi corporali ma dell’io, l’essere non ha bisogno di organi esterni per percepire e per restare in possesso di ciò che ha acquisito.Se questi tre elementi superiori non hanno nessuna percezione durante il sonno, è perché l’io resta strettamente unito al corpo fisico sebbene esteriore a lui durante il sonno e il corpo astrale è orientato verso il corpo fisico e dirige le percezioni dell’io verso il mondo dei sensi, e questo gli impedisce prima della morte di vedere la rivelazione dello spirito nella sua forma immediata.

Solo con la morte c’è questa rivelazione perché allora l’io è libero dalla sua unione col corpo fisico  ed eterico.In quel momento per lui può illuminarsi un universo nuovo.

Ci sono però delle ragioni per le quali non si rompe del tutto il legame tra l’essere umano e il mondo sensibile esterno.Vi restiamo attaccati con le convenzioni,i desideri. Peraltro certi desideri, come per esempio la fame, scompaiono con i tre corpi inferiori.

Il dott. Cousin commenta : ci sono desideri che sono normali, per esempio quando si ha freddo, il caldo, come l’amore che ha anche degli elementi spirituali. La soddisfazione che prova l’uomo affamato quando  calma la fame può essere una manifestazione dello spirito. Perché il cibo assicura l’esistenza di un organismo senza il quale lo spirito non potrebbe proseguire il suo sviluppo.

Fino a che l’io vive in un corpo, non può fare altrimenti che avere desideri sensuali, benché sia lui stesso di natura spirituale. Perché lo spirito si rivel in tutto ciò che è sensibile e l’io ne gioisce dandosi nel mondo sensibile a qualcosa dove traspare la luce dello spirito. E anche quando la sua luce non passerà più con la soddisfazione dei sensi, l’io continuerà a gioire della luce spirituale. Ma se l’io ha ancora dei bisogni di godimento che vengono solo a soddisfare i sensi grossolani,quei bisogni resteranno assetati di soddisfazione e causeranno sofferenza. Questi attaccamenti non hanno diritto di cittadinanza nel mondo spirituale. Se persistono, dovranno essere purificati dal fuoco divorante dello spirito, perché sono forze distruttive.

Docteur Cousin :Si dovrebbe dunque, fin da questo mondo rendersi conto delle forze da cui ci si dovrebbe staccare. A seconda di come la gioia dei sensi è conosciuta come una manifestazione dello spirito o no, corrisponde ad una elevazione o ad un impoverimento. Quando si ama qualcuno, non si è attirati unicamente da ciò che è percepito fisicamente,ciò che impedirebbe la percezione dell’essere dopo la morte.

Steiner dice: nel corso della sua purificazione, l’essere vive a ritroso. Ripassa tutta la sua vita dalla nascita alla morte, cominciando dagli avvenimenti immediatamente precedenti al suo decesso. Al suo sguardo spirituale si rivela tutto ciò che non proveniva dalla natura spirituale del suo io. Se ha causato,in un cero momento, una sofferenza a qualcuno per sua soddisfazione personale,  vivrà la sofferenza che ha inflitto quando sarà arrivato a quel momento preciso nel corso della sua purificazione .

Quando nel suo pellegrinaggio a ritroso l’uomo è arrivato al momento della nascita e tutte le passioni sono passate,può dedicarsi interamente al mondo spirituale. Sarà un nuovo stadio della sua esistenza, in cui l’io acquisisce uno stato di coscienza del tutto differente in cui sorge dall’interno il mondo che accede alla sua coscienza.Nella vita da nascita a morte l’io ha accesso a quel mondo, ma è solo quando si astrae da tutte le percezioni esteriori, quando  percepisce se stesso in ciò che ha di più sacro, si rivela direttamente ciò che non appariva se non sotto il velo delle cose sensibili.

La rivelazione che si presenta dopo l’abbandono del corpo eterico è oscurata dal mondo delle passioni ancora rivolte alla terra. Al felice mondo delle esperienze spirituali si mescolano ombre nere e demoniache.Sono entità, caricature di quelle che l’uomo conosceva prima con la percezione esteriore. Hanno piacere a distruggere, avendo la passione del male che si nutre dei desideri insoddisfatti degli uomini e possono spingere l’io a desideri che dipendono dai sensi e solo loro possono soddisfare.

Dunque nel mondo spirituale c’è un basso-astrale dove ci sono passioni ed entità distruttive per l’io.

Ma,dice Steiner, attraversata questa regione,  l’essere umano arriva ad un mondo spirituale che risveglia in lui solo il bisogno di soddisfazione dello spirito. . Pur percependo ancora le cose venute dall’esterno, il suo nuovo ambiente popolato da entità della stessa sua natura, l’io si indirizza direttamente al centro più sacro del suo io. Solo un io può accedere ad un altro io. In quell’universo introduce  però anche qualcosa di nuovo cioè l’esperienza vissuta dal suo io, vasto quadro di ricordi che sono la sua proprietà inestinguibile e la quintessenza della sua esperienza tra la nascita e la morte

Il dott. Cousin commenta : nel mondo spirituale  ci sono, sembra, diversi livelli sui quali l’io si libera dalle passioni o ne cerca ancora secondo il grado della sua evoluzione, fino ache non sia giunto il piano dove si trova in armonia con il suo ambiente, dove può evolvere per un certo tempo sperimentando il frutto di ciò che ha raccolto di spirituale nella vita terrena che è la sua parte personale, che porterà con lui nella prossima incarnazione.

Abbiamo visto l’ultima volta i diversi corpi dell’uomo. Abbiamo ora visto i diversi stadi con il sonno che è una semi- liberazione, e la morte che è la grande rigeneratrice con la purificazione successiva dei corpi che si dissolvono non lasciando sussistere che l’essenza spirituale dell’io

Traduzione: Luciana Scalabrini