Su Krishnamurti di Charles HANRIOT

1/08/2010

(Rivista spiritualità   Revue Spiritualité. No 78-79-80. Ottobre 1951 – Gennaio 1952)

SCHIZZO DI UNA FILOSOFIA DELL’EDUCAZIONE

Alcune riflessioni potranno alimentare le meditazioni di coloro che pensano alle applicazioni del pensiero di Krishnamurti all’educazione.

Due tendenze si affrontano in questo momento, quelle che sostengono l’educazione nuova e quelle che sostengono l’educazione tradizionale. Si rimprovera all’educazione tradizionale di non lasciare abbastanza spazio allo slancio vitale che spinge il bambino a svilupparsi, seguendo interessi successivi che muoiono gli uni dopo gli altri e che appaiono a stadi quasi fissi.

Si rimprovera d’altra parte all’educazione nuova di non formare la volontà dell’individuo, di pervertire il gusto dello sforzo e perfino di vanificarlo.

Sembra pertanto che alcuni aspetti sviluppati a proposito delle idee di Krishnamurti possano aiutare a vedere chiaro nel conflitto,o a risolverlo.

La natura porta l’uomo fino ad un certo grado di sviluppo attraverso un processo interno ed esterno che sembra fatale.   L’io si forma e cresce nel suo ambiente, subendolo,e s’ingrandisce continuamente. Passa dalla scala individuale  alla scala sociale, nazionale, umanitaria, attraverso fasi descritte nella psicologia infantile,nella psicologia sociale,o in altre scienze antropologiche o sociologiche.

Nelle religioni la salvezza è la garanzia della permanenza di un io ancor più vasto di quello degli uomini peccatori, e la filosofia induista descrive degli stati dell’essere, degli stati dell’io dove questo assume posizioni quasi universali prima di esplodere nel vuoto.

Ora,se indaghiamo nelle varie discipline religiose,constatiamo dappertutto un processo di accumulazione, di saturazione, di esplosione, o in altre parole, di caos, di formazione, di disintegrazione. Questa disintegrazione si verifica dopo un lungo processo di maturazione,il più delle volte sotto l’effetto di uno choc. Lo Zen ci mostra dei monaci che cercano la verità, passando anni in questa ricerca e subendo brutalmente lo choc provocato dal Maestro che li porta al satori.

Il processo di maturazione sembra indispensabile come fattore di costruzione di una forma destinata a esplodere. “Seminati corpi corruttibili, resusciteremo corpi spirituali” dice S.Paolo.

Sembra che la costruzione di un certo organismo psico-corporeo debba elaborarsi nell’essere, prima che questo sia capace di beneficiare delle conseguenze che risultano dall’apparire di un intervallo che spezza la catena delle successive elaborazioni e di determinati percorsi dalla coscienza di sè.                                 I

L’intervallo sarà il primo momento preparatorio o definitivo, causa della distruzione della forma.Ciò che agglomera i materiali della forma è anche ciò che fa morire la forma.Chiamiamo questa forza slancio vitale, o la realtà o Dio o l’atman, il soffio, la spontaneità della teologia cristiana. I Simboli di questo processo abbondano: la torre dei tarocchi, i simboli alchemici delle cattedrali, la fiamma nelle lanterne, il ruolo dei cadetti nelle favole.

Se il processo è fatale, se appartiene all’ordine cosmico, l’educatore deve studiare l’atteggiamento da prendere per condurre l’azione della legge e non intervenire erroneamente, o frenando lo slancio e annientandolo in una forma,o provocando parti prematuri di forme non suscettibili di sviluppo.

Lì  si può trovare un terreno di conciliazione  tra due aspetti dell’educazione e dire che sembrano opposti, ma non lo sono. L’educazione diventa l’arte di dirigere una crescita. Gli esercizi scolastici saranno visti nell’ambito dei valori che rappresentano il fine supremo dell’uomo. L’educazione non avrà per scopo l’accumulo di conoscenze, ma gli esercizi saranno solo il supporto di una realizzazione che va al di là, una causa occasionale per sviluppare l’attenzione, la concentrazione necessarie all’accumulo delle forze utili alla edificazione di un certo io, la cui permanenza  sarà sempre vista come illusoria, la cui struttura sarà fatta in modo da avere un potenziale massimo di disintegrazione .

Difficile e delicato mantenere continuamente la via attraverso cui arriverà il grande messaggio che permetterà il compimento perfetto della monade.

Lo studio della crescita mentale e fisiologica del bambino permette di definire scientificamente gli stadi di sviluppo e di adattare a lui l’ambiente a seconda dei casi.

Ma la percezione più profonda della sintesi umana richiederà sempre degli artisti, dei virtuosi dell’educazione, guidati dalle considerazioni sviluppate prima.  Anche nell’ipotesi più favorevole, ci sarà sempre un momento dove cesserà la pedagogia per fare posto all’azione dell’educatore interiore che porterà l’uomo seguente al mistero della sua via verso una rottura dell’involucro costruito dalle influenze dell’ambiente.

Alimentare e proteggere la fiamma segreta dello spirito,questo deve essere il nostro intento.