da 3millenaire, a cura di Luciana Scalabrini
(Dal Cachemire al Tibet, alla scoperta dello Yoga.)
Per gli europei lo yoga è una ginnastica che consiste nel fare esercizi per contrastare l’appesantimento fisico. In Asia è un disciplina fisica e intellettuale che conduce l’uomo verso la Verità.
Adams Beck ci mostra un giovane che ha conosciuto tutte le gioie del corpo e non ha trovato nulla che lo soddisfacesse; parte perciò per il Cachemire, sperando di scoprire infine nella solitudine della natura la pace interiore e la felicità.
Alcune frasi sono toccanti e possono aiutare ad avvicinare la luce
« Non dimenticate che occorre il consenso intellettuale. »
Non crediamo, noi, che la luce ci sarà portata miracolosamente su un piatto d’oro senza il minimo sforzo?
Dobbiamo adottare una nuova attitudine mentale e aggiustare il nostro pensiero nel senso della luce cosmica che ingloba il mondo.
« Ciascuno ha il suo segreto da trovare in fondo a se stesso. »
E perché lo cerchiamo con accanimento nel cinema e nei giochi?
« L’uomo deve imparare ad amare senza avidità. »
L’occidente mette sempre l’accento sulla materia. Dall’età si tre anni i bambini in Europa e in America sono abituati a piangere fino a che non ottengono quello che vogliono. In Asia, in Tibet, dove passeggia questo giovane, Ormond, questo è il suo nome,scopre che l’insegnamento ricevuto è fatto di infantilismi, di sciocchezze, che i suoi insegnanti erano totalmente ignoranti, senza saggezza, senza evoluzione e ne ride. Realizza che tutto quello che ha imparato è falso e vano. Bisogna al più presto superare quegli insegnamenti ed andare dritto alla Verità attraverso la semplicità.
« Conosciamo la nona vibrazione?»
La conosciamo in Europa? Non siamo troppo preoccupati dei dettagli? Non esitiamo attorno alle meraviglie che i tibetani conoscono d’obbligo dall’età di dodici anni?
Bisogna scoprire altri valori. C’è una legge naturale di una portata immensa. Come trovarla?
« Bevve alla sorgente di vita che sgorgava dalla roccia asiatica. »
Ormond meditava sulla purezza della vita spirituale, sulla serenità nelle alte montagne presso dei monaci e poco a poco apprese a conoscere come un’alba che si alza.
« Man mano che avanzava, Ormond si sentiva intorpidire. »
La vita spirituale predominava sulla vita istintiva, realizzò la pochezza dei piaceri, delle sofferenze; i monaci lo aiutarono ad allontanare il suo passato, di cui ebbe disgusto, imparò a sentire i primi fremiti della conoscenza.
« Comprendere che si è prigionieri. »
Non è già un gran passo avanti? Non è già una porta aperta verso la luce? Riconoscere i nostri limiti e i nostri condizionamenti, così come sono.
« Sopra la mia testa i picchi si slanciavano fino al cielo, dice Ormond, che possono essere le mie angosce di pigmeo in presenza di questa vita potente»
Erano a 5000 metri di altitudine, monaci e discepolo, che facevano parte del grande silenzio. La vera gioia lo stordiva, non voleva più tornare ai piaceri della città, ne era disgustato per sempre. Prendeva coscienza di se stesso.
« Sarò punito per il mio passato?»
La punizione è un’illusione. Bisogna compiere una missione d’uomo senza preoccuparsi del passato e degli errori perché bisogna superare l’orgoglio e l’illusione dell’egoismo per trovare la pace.
« L’occidentale, se non ha mai comunicato da solo con il divino nella natura, non è niente. »
Gli antichi ci dicevano già “conosci te stesso”, ma come conoscersi in una fiera? E la vita delle città è diversa? Ma come pensano di rinunciare ai piaceri delle fiere?
« Si può pensare alla tristezza nelle alte altitudini?»
La tristezza non è una abitante delle basse regioni?
« Sappiate che anche nell’amore si deve avere una certa austerità. »
Si può aspirare alla perfezione nell’amore disperdendosi? Divertendosi? Abbruttendosi?
« Il cielo è nell’anima dell’uomo. »
Non cerchiamo per anni dove si trova il cielo? Dove si trovano Dio e la Verità? Mentre sono in noi.
« Ormond era ad uno stadio di percezione più avanzato. »
Seguito dai monaci rinunciò più in fretta degli altri alle piccolezze e passò per diverse crisi di adattamento che lo affaticarono un po’.
« Non c’è nessun dualismo nel mondo, se non nell’ottica. »
Il giovane pensava agli errori passati e voleva cancellarli. Ma non bisogna pagare i propri debiti? Ma chi può dire ciò che è bene o male? Neanche i preti occidentali lo possono. La Verità è una, ma ciascuno la vede con un’ ottica differente. Il monaco cercava di insegnargli la conoscenza di sé così comune in Asia, e quella saggezza sconosciuta in occidente.
“Attenzione alla paura che taglia tutte le correnti. »
Nella sua montagna Ormond imparava con i monaci a non aver paura delle tigri. Cacciava la paura così frequente fra noi.
« Non esiste male nel mondo ma semplicemente tappe di evoluzione. »
Non può esserci né punizione né perdono, malgrado i detti dei cattolici, ma lo svolgimento di processi inflessibili, implicati nella legge di causa ed effetto (Karma).
«Lo scopo della conoscenza è liberarsi dall’ego. »
Non siamo uno nel tutto? Perché crediamo che il Tutto non esista che per il nostro piccolo me?
« Una parola di Budda per gli increduli. »
Due amici fanno un’ascensione, uno si ferma senza coraggio, l’altro prosegue da solo e annuncia che in alto c’è un paesaggio splendido di incredibile bellezza. Attira l’altro con le sue parole, l’altro sale e si meraviglia.
Non bisogna anzitutto voler vedere? Fare astrazione da tutto ciò che non è verità e luce? Riconoscere gli errori e guardarli in faccia.
« La gioia cosmica deve fiorire da voi. »
Il Risvegliato parla così a quelli che lo ascoltano e si sono liberati dalle illusioni del mondo. Li abitano una gioia e una luce indescrivibili.
« C’erano due anime, quella della mia donna e la mia. L’Amore venne, non ce ne fu che una. »
L’amore unifica tutto, l’amore si pone al di sopra di tutto, è la manifestazione più viva del dovere in noi.
« Come si riassume il grande insegnamento di Ormond?»
L’amore! È l’amore che fa crollare i pesanti muri della personalità e ci rimette nell’unità con tutti gli uomini Questo amore è indistruttibile. Noi lo portiamo in noi.