L’uomo ha un avvenire? di Robert Powell

Può accadere che abitualmente, quando ci si pone questa domanda, abbiamo in mente l’eventualità di un’apocalisse, l’uomo che annienta se stesso in un olocausto nucleare o per l’aumento dell’inquinamento dell’ambiente. Lo stato attuale della tecnologia rende possibili queste eventualità per la prima volta nella storia del mondo. Tuttavia, la nostra interpretazione di questa questione in questo senso particolare viene dal fatto che pensiamo sempre all’uomo collettivamente; ma la collettività non ha una vera esistenza, in quanto astrazione.

Il principio di Maya e la coscienza di Robert Powell

Una delle nostre cattive abitudini è prendere il mondo troppo sul serio, il mondo in senso fisico e psicologico. Consideriamo le cose, gli oggetti e le persone come assolutamente reali. Ma, quando esaminiamo questi fenomeni, constatiamo che sono effimeri, sono solo delle apparenze. E una semplice apparenza non può in nessun modo essere assimilata al Reale, all’Eterno; perché, se è presente ora, non lo sarà domani. Chiamerei questa verità il principio della Maya, la nostra tendenza a sbagliarci, a confondere sempre la corda col serpente.

Il Reale è inconoscibile. Il Conosciuto è irreale di Robert Powell

Una delle nostre maggiori difficoltà viene dalla percezione sensoriale e dalla sua tendenza a produrre errori di percezione. Perché ciò che percepiamo non è infatti ciò che è.
Bisogna comprendere bene che ciò che è è solo ciò che è e non può essere descritto. Si può solo fare riferimento. Quindi, noi dobbiamo sempre porre attenzione alla mente che si pone totalmente nel campo dell’ignoranza.