La vita in atto di Jacques Castermane

Ognuno di noi si identifica a quel livello d’essere che riassume nella parola me, senza dubitare che ci possa essere un’altra parte di sé, un altro livello d’essere, cui avere accesso. Credo che sia ciò che mi ha toccato nell’incontro con K.G.Durkheim. Egli parla del me esistenziale e di un altro livello d’essere che chiama Essere Essenziale. Preferisco Natura Essenziale.

L’uomo ha un avvenire? di Robert Powell

Può accadere che abitualmente, quando ci si pone questa domanda, abbiamo in mente l’eventualità di un’apocalisse, l’uomo che annienta se stesso in un olocausto nucleare o per l’aumento dell’inquinamento dell’ambiente. Lo stato attuale della tecnologia rende possibili queste eventualità per la prima volta nella storia del mondo. Tuttavia, la nostra interpretazione di questa questione in questo senso particolare viene dal fatto che pensiamo sempre all’uomo collettivamente; ma la collettività non ha una vera esistenza, in quanto astrazione.

Io è una porta di Philp Renard – quinta parte

Nei brani precedenti di “Io è una porta” si portava l’attenzione sul sorprendente fenomeno dell’utilizzo della parola “io”, che può riferirsi a un’entità limitata e anche a Quello. I due precedenti articoli di Ramana Maharshi e Nisargadatta maharaj parlavano di questo.
Nel terzetto formato dai tre grandi insegnanti autentici dell’Advaita nel ventesimo secolo, cioè Ramana Maharshi, Nisargadatta Maharaj e Krishna Menon, scopriremo qui quest’ultimo.

Io è una porta di Philip Renard – quarta parte

3ème Millénarie n. 73 – Traduzione della Dr.ssa Luciana Scalabrini – seconda parte “Non c’è che un solo stato, non due. Quando lo stato “Io sono” è presente, conoscerete molte esperienze, ma l’ “io sono” e l’Assoluto non sono due. Nell’Assoluto lo stato di “Io sono” sopravvive e allora accade l’esperienza”. Potremmo dire che “lasciarsi […]

Io è una porta di Philip Renard – terza parte

Per me Nisargadatta Maharaj fu uno dei più grandi insegnanti del XX secolo. Ciò che in particolare lo rende così importante è la sua notevole capacità a dimostrare che tutto ciò che poteva essergli chiesto non era fatto che di concetti.
Poi distruggeva quei concetti mettendo in evidenza la loro inutilità. Qualsiasi fosse la domanda, o la risposta con la quale si presentava il visitatore, Nisargadatta dimostrava che si riduceva a un attaccamento a schemi di pensieri o di concetti. Si riferiva allora alla loro origine, e rinviava a quell’origine, alla sorgente.

Io è una porta di Philip Renard – seconda parte

“L’ego funziona come il nodo tra il Sé che è la Coscienza pura (Chit) e il corpo fisico inerte e non-sensibile (jada). L’ego è quindi chiamato il chit-jada granthi. Nella vostra investigazione della Sorgente di aham-vritti, prendete l’aspetto essenziale Chit dell’ego; per questo motivo, la ricerca deve condurre alla realizzazione della Coscienza pura del Sé”.

Io è una porta di Philip Renard – prima parte

L’ego, nominato dagli insegnanti delle vie di liberazione come ostacolo fondamentale, è un’attività pensante che funziona attraverso proiezione, identificazione con un oggetto esteriore, che di conseguenza sarà visto e giudicato. E’ una rappresentazione di sé, valutata attraverso un continuo paragone con altre rappresentazioni sedicenti indipendenti, considerate inferiori o superiori a se stessi.