«L’affermazione “io sono il corpo” è la causa di ogni male. Questa illusione deve finire. La Realizzazione , è questa »
« Il dolore esiste fin tanto che ci si presta ad attribuirsi una determinata forma »
« Cercate di scoprire se siete veramente fisico. »
«L’identificazione del Sé con il corpo,ecco la vera schiavitù. »
« Essere riempito di luce, è il vero scopo »
« L’uomo che si è imbevuto dell’idea Io
sono il corpo, è il più grande dei peccatori,ed è un suicida. »
« Mi è toccato ». « Io sono grande ». «Io sono venuto qui ». « Sono nato nel 1909, ho 70 anni e morirò probabilmente prima della fine del secolo ». In tutte le frasi di quel genere (ed esse ritornano di frequente nelle nostre conversazioni) mi identifico col mio corpo, senza limitazioni e senza il minimo dubbio. Ciò che gli arriva, arriva a me. Ciò che lui fa, io lo faccio. Le sue riuscite e le sue insufficienze sono le mie. E il codice penale stesso, inscrivendosi nella linea del senso comune, conferma l’identificazione. Mi accusa ciò che fa la mia mano, commettere un furto, ferire, uccidere, o qualsiasi cosa. e mi imprigiona e mi condanna di conseguenza. Ho un bel dire che non sono il mio corpo e che le azioni della mia mano non sono affar mio: fiato sprecato! Nel migliore dei casi, se non vado in prigione, mi ritroverò malato in un ospedale psichiatrico.
2 – Il punto di vista religioso:” Io sono in questo corpo”.
Sicuramente, posso completare la mia spiegazione facendo valere che questa identificazione del senso comune con il corpo non è altro che un’utile finzione sociale ( o indispensabile) e che in verità non sono il mio corpo. No,io sono nel mio corpo. Posso prendermela male nel vedere chiaramente ciò che implica quell’enunciato. Verosimilmente intendo che con quello considero il mio corpo come una sorta di fantasma, o che sono uno spettro temporaneamente preso in ostaggio o sepolto vivo dentro a questi settanta chili di carne e di sangue. Lo spettro che anima questa spoglia mortale della più misteriosa delle materie, ha la sua visione dei fatti più o meno in questo termini:
«Fin dalla nascita mi sono trovato incarnato, confinato in questa casa d’argilla ». Ma essa ben presto si sta disaggregando e io sarò libero. Allora salirò alla mia dimora celeste, oppure scenderò in un altro luogo, a meno che non cerchi di abitare un’altra casa d’argilla, non so quale.
« Nell’attesa, sono possibili solo brevi evasioni. In altri termini, posso vivere un’esperienza di “uscita dal corpo”( o viaggio astrale) e navigare attorno al mondo come osservatore invisibile di tutto ciò che accade. Al passaggio, avrò forse l’occasione di gettare un’occhiata sul mio corpo, steso là sul letto. Perplesso, mi domanderò senza dubbio se mi capiterà di ritrovarmi all’interno di questa cosa e quando. »
3 – Il punto di vista dell’illuminato:”questo corpo è in me”.
Secondo questo punto di vista, non sono il mio corpo, non più che non sia in lui. Al contrario, il mio corpo ,e tutto il resto del mondo, è in me. Positivamente, non sono questa cosa e non sono il suo abitante. Non sono niente del tutto. Queste sensazioni di calore, di tensione, di dolore e di piacere , i gusti, gli odori, i contatti e i suoni, queste forme colorate e che si muovono, le” mie” manie i “miei” piedi, e là nello specchio, curiosa creatura che mi fissa con lo sguardo…- che è- ciò che è tutto quello,nei fatti? Sono gli elementi dello spettacolo ininterrotto che si svolge in questo Spazio che sono io. Ed abbraccio il tutto. Si direbbe una nube d’uccelli che attraversano senza lasciar traccia l’Aria che io sono, o banchi di pesci che nuotano attraverso il mio Oceano senza forma senza fare una ruga. Si direbbe una sfilata di attori che appaiono e spariscono sullo schermo della mia televisione senza lasciare mai la minima traccia.
Le citazioni tratte dagli insegnamenti di Ramana Maharshi che introducono questo articolo sono una scelta limitata ma rappresentativa delle sue numerose e reiterate dichiarazioni.Tutte si riassumono così: osservate da vicino, i corpi si dissolvono, e l’osservatore più vicino del vostro corpo siete…voi! E sotto una forma o sotto un’altra, tutte le grandi tradizioni mistiche del mondo dicono la stessa cosa. Eccone alcuni esempi scelti a caso:
« Ansioso di preservare la mia struttura fisica, ho perduto la visione del mio Io reale. Guardando acque fangose, ho perduto di vista l’Abisso e la sua limpidezza»
Chouang-Tseu.
« Il corpo ignora tutto del modo di tenere o di ascoltare un discorso… Ciò che può essere chiaramente percepito all’interno stesso dove sei, e chi si lascia identificare perfettamente pur essendo privo di forma- è quello che in questo momento ascolta questo discorso. »
Rinzai.
«Spogliati di ogni forma. »
Tauler.
«Bisogna lasciare l’idea secondo cui l’uomo ha un corpo distinto dalla sua anima; è ciò che farò…facendo dissolvere le superfici apparenti per rivelare l’infinito che vi si trova nascosto. »
Blake.
«Per lo zen, l’incarnazione è disincarnazione…, la carne non-carne,qui e ora pari al vuoto e all’infinito . »
Suzuki in Bouddismo zen e psicanalisi, éd. P’.U.F, p.71.
« Per un essere che ha raggiunto la realizzazione di Sé il corpo non esiste. »
Ma Anandamayi.
La vera spiritualità non tollera le vaghe emozioni, né le edificanti chiacchiere imprecise ed inefficaci. scartiamo dunque gli scherzi, prendiamo sul serio la Liberazione: allora cosa possiamo fare perché si concretizzi effettivamente, e ora? Le parole dei saggi sono appropriate- a titolo provvisorio, supponiamo…Rispettiamo e amiamo specialmente Ramana Maharshi. Se, come insegna con insistenza, l’asservimento al corpo è la più dannosa delle menzogne, o inversamente, se l’uscita dal corpo cosciente è il vero rimedio,- se è così, -in che modo giustamente possiamo mettere a nudo la falsità del corpo,prima di deporre quel magazzino? Ebbene, ecco qualche suggestione.(Ma prima di tutto un avvertimento. Se la sparizione vi sembra una prospettiva angosciante e se siete poco disposti a scoprire che anche il vostro corpo , all’apparenza così solido, si riduce interiormente ad un vuoto completo, in quel caso attenti a non sottostare agli esperimenti proposti. Potete senza pericolo leggerli in diagonale:resteranno senza significato e senza effetto.)
Osservate la mano che in questo momento tiene un numero della rivista “Voir”, aperta ad una certa pagina, e rispondete alle seguenti domande, onestamente, fidandovi dell’evidenza presente, e non lasciando cadere ogni ricorso alla memoria ed all’immaginazione:
Siete questa mano, ma non la carta che tocca?
Per il momento, siete in questo pollice, ma non all’interno del foglio di carta? Se si, com’è là dentro?, Buio, umido, carico?
Nell’istante presente portate lo sguardo Su questi oggetti, A PARTIRE da un altro oggetto, sbirciando verso l’esterno attraverso due piccoli buchi preparati in questa cosa- sebbene la situazione sia fondamentalmente simmetrica, una relazione da oggetto a oggetto, con una distanza tra questi oggetti. Come questa cosa qui vede quella cosa là? Come una COSA può avere un’esperienza?
Per finire chiudete gli occhi e guardate se avete dei limiti, una forma, una struttura. In questo momento siete un essere umano o l’Essere stesso?
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«L’essere umano si ritiene limitato e tutto il male viene da lì. L’idea è falsa. Lo può vedere da se stesso »
«Siete nel mondo oppure il mondo è in voi? » (Ramana Maharshi)
trad. Luciana Scalabrini.
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