Coscienza e Totalità di Francois Martel

 

3ème Millénaire n. 55 – Traduzione di Luciana Scalabrini

L’autore è un fisico che partecipa a ricerche su oggetti spaziali negli Stati Uniti. E’ interessato alla sorgente della coscienza e alla non-dualità.

Introduzione.

La descrizione del mondo offerta dalla scienza moderna è molto potente e estesa, ma è anche frammentaria e incompleta.

Nonostante tutti i lavori scientifici siano effettuati da e per le coscienze umane, è che la coscienza non è compresa.  In generale, la questione viene ignorata.

Propongo qui la possibilità di una definizione di Coscienza Elementare, che porta a una definizione di Coscienza Personale. Questa idea di coscienza non richiede la creazione di concetti nuovi fisici. Essa apparentemente ha il vantaggio d’essere compatibile con  una visione dualistica e fisica del mondo, però puntando verso una comprensione concettuale del non-dualismo. Tuttavia siamo chiari sul fatto che non possono esserci descrizioni concettuali nella non dualità; questo non punto di vista è al di là dei concetti e delle distinzioni. Ma niente impedisce una concezione dualista della non dualità, anche se questa concezione è incompleta, falsa, assurda o inutile dal punto di vista non duale!

Contesto.

Nella fisica classica la coscienza non è menzionata. Si presume che essa sia indipendente e esterna a ciò che è considerato.

La questione dell’osservatore si pone in meccanica quantica, come per esempio nell’esperienza virtuale del gatto di Schhrodinger, e le discussioni che ne derivano. Generalmente un sistema quantico si presume essere in una sovrapposizione dei suoi stati possibili, fino a che non accada un avvenimento o una interazione (una misura, una osservazione). Allora è misteriosamente scelto e manifestato uno dei suoi stati possibili. Questo aspetto della teoria quantica è stato l’oggetto di intensi dibattiti e ha condotto a diverse interpretazioni.

In ogni caso, ogni volta che ha luogo un’interazione, si manifestano certi risultati e non ci sono altre possibilità. L’osservazione di un risultato particolare è fatta con l’esclusione delle alternative. Infatti la sola possibilità che sia osservato un risultato è nell’esclusione delle alternative. L’osservazione di un risultato avviene in contrasto con le altre possibilità non manifestate; una data manifestazione si riferisce sempre alle altre possibilità contraddittorie.

Definizione

Coscienza Elementare

A livello elementare definiamo la coscienza di uno stato d’un sistema fisico come il contrasto o la dicotomia tra lo stato manifestato e tutti gli altri stati contraddittori e dunque non manifestati. Anche al livello delle particelle fondamentali diciamo che, ogni volta che una interazione quantica “sfonda”, una funzione d’onda, questa corrisponde a una coscienza elementare dello stato osservato, in contrasto con tutti gli altri stati possibili annullati nella transazione. Nell’interpretazione dei “mondi multipli” (Everett)  non lo sfondamento della funzione d’onda, ma in quel caso ogni stato manifestato è ancora osservato in contrasto con l’insieme delle alternative divergenti nei loro rispettivi mondi. Gli stati non manifestati, che siano annullati o che divergano in altri mondi, sono la tela di fondo dello stato osservato. Perciò diciamo che ogni volta che un’interazione fisica ha luogo, c’è una coscienza elementare dell’avvenimento in contrasto con la tela di fondo del non manifestato. Questo vuol dire che ogni manifestazione è un frammento di coscienza davanti al non manifestato.

Questa definizione della coscienza elementare è universale e impersonale. Miriadi di interazioni quantiche avvengono ad ogni istante in ogni punto dell’universo. Questo dà una visione dell’Universo pieno di frammenti di coscienza elementare in tutte le manifestazioni, cioè in tutti i contrasti tra tutte le possibilità.

Spesso quando si parla di coscienza a livello umano, si definisce il  soggetto della coscienza , il suo oggetto e il suo processo. Nella descrizione che proponiamo, lo stato osservato è l’oggetto, l’insieme degli stati esclusi e non manifestati è il soggetto e il contrasto (processo di annientamento/divergenza, esclusione) è il processo di coscienza.

Coscienza d’insieme.

Possiamo estendere la definizione elementare di coscienza a una definizione di coscienza d’insieme per degli avvenimenti/interazioni multiple, considerando queste come l’insieme dei contrasti tra l’insieme degli eventi considerati e l’insieme delle possibilità corrispondenti escluse. Si può considerare ogni sorta di gruppi d’eventi fisici e considerare le coscienze d’insieme associate. Ad ogni stato di un sistema complesso si può associare una coscienza di quello stato che è il contrasto/dicotomia tra lo stato e le alternative che esso esclude. Ancora una volta, lo stato osservato è l’oggetto, l’insieme degli stati esclusi e non manifestati è il soggetto e il contrasto (processo d’esclusione, annullamento/divergenza) è il processo di coscienza

Coscienza d’un corpo umano.

Un corpo umano è un sistema fisico complesso che presenta un numero straordinario d’interazioni quantiche ad ogni istante. Ogni momento in cui uno stato del corpo umano è manifestato, in contrasto con la miriade d’altri stati che potrebbero aver luogo, c’è una coscienza d’insieme di quello stato del corpo umano. Quella coscienza non è la coscienza personale che ci attribuiamo, ma una coscienza impersonale globale dell’organismo. Una tale coscienza è anche presente per tutti gli oggetti e sistemi qualsiasi essi siano.

Coscienza personale.

Un corpo umano ha la capacità di conservare nel suo stato fisico memorie di  stati precedenti. Conserviamo delle immagini dei nostri percorsi. I nostri processi mentali sono capaci di cercare dei ricordi e di fare strutture mentali che rappresentano immagini passate di noi stessi e del mondo in cui evolviamo.

Attraverso l’evoluzione delle strutture animali e umane, la capacità di operare simbolicamente su immagini interne dell’ambiente ha permesso agli organismi di ragionare, calcolare, pianificare ed ha certamente aiutato la sopravvivenza della nostra specie.

Nelle nostre manipolazioni simboliche della nostra immagine dell’ambiente, utilizziamo delle immagini di noi stessi, che manipoliamo nello stesso modo, con una importante differenza: i nostri processi mentali mirano particolarmente  a gratificare la nostre immagini personali e ad assicurare le loro sopravvivenze simboliche. Esse rappresentano infatti l’oggetto da fare sopravvivere e prosperare, l’organismo stesso. Nei processi mentali l’immagine personale è il recettore simbolico delle sensazioni e dei sentimenti e l’attore simbolico delle azioni dell’organismo.

La coscienza d’insieme della mente di un essere umano (con il cervello, le connessioni neurologiche, gli stati elettro-bio-chimici, ecc) in un istante particolare include la coscienza d’insieme dell’immagine di noi stessi.

La coscienza personale ci appare come l’attore umano sulla scena del mondo, con tutti i suoi attributi, libero arbitrio, sensazioni, memorie, piaceri, pene, preoccupazioni, desideri, speranze e paure.

Ma in effetti la coscienza personale è solo la coscienza di un’immagine, fisica e operativa a livello simbolico, ma semplicemente rappresentativa e transitoria.

Il vero soggetto di questa coscienza è l’insieme degli stati non manifestati che formano la tela di fondo di quell’immagine; in realtà l’universo non manifestato, il non conosciuto. Il processo della coscienza è il contrasto tra la nostra immagine personale e il vasto universo degli stati non manifestati.

Se ci occorre essere il soggetto della nostra coscienza, allora siamo il non manifestato; non siamo ciò che vediamo o sentiamo, non siamo il nostro corpo o tutti gli attributi che appaiono nella nostra coscienza; siamo la tela di fondo del non manifestato.

Totalità.

Per andare un po’ più lontano, la sola cosa che sia senza restrizione è la Totalità, la globalità di tutti gli stati, senza restrizione o separazione. Quella Totalità include tutte le alternative, non ha contrasti e dunque non coscienza. Essa contiene tutti i contrasti e dunque tutte le coscienze. Essa è niente e tutto.