Cosmopsicofisica: L’evoluzione Terra / Esseri Umani

Traduzione di Maurizio Redegoso Kharitian

 

 

Vorrei dire al lettore che ciò che é suggerito in questo articolo non é da credere o da non credere. E’ da esaminare ed interrogare profondamente nei minimi dettagli.

I calcoli dei cercatori scientifici ci insegnano che l’Homo sapiens esiste sulla terra da circa 250.000 anni. L’archeologia mostra che il “modo di vita” umano e l’utilizzo del pianeta dagli uomini hanno cominciato circa 6.000 anni fa. Fino a questi ultimi secoli, la nostra evoluzione sembrava lenta, ma l’accelerazione dei progressi tecnici ha radicalmente cambiato la nostra esistenza.

 

Oggi, siamo molto avvertiti sulla sofferenza che persiste su questo pianeta a causa della povertà, delle malattie e delle guerre. Questi ultimi secoli, ci hanno mostrato i pericoli di certe tecnologie (l’energia e le armi nucleari). In più, il nostro modo di consumare porta all’inquinamento e alla devastazione della Terra Madre. Questo “modo di vita” nefasto é la conseguenza della nostra incoscienza e spesso dell’ignoranza nella quale siamo in interrelazione tra tutto ciò che partecipa alla nostra esistenza, considerando questa nella sua totalità. Questa nostra incoscienza che perpetua la nostra passività, e ci impedisce così di interrogarci sulla nostra responsabilità personale di fronte all’umanità e al pianeta. Eppure, l’instabilità attuale dell’economia mondiale ci porta a riflettere più profondamente ed a porci la domanda su ciò che noi, individui, possiamo fare per il pianeta e per noi stessi. La risposta é sovente: dobbiamo cambiare, dobbiamo trasformarci.

 

 L’idea di una trasformazione della coscienza nello scopo di risolvere i problemi posti dal pantano pericoloso nel quale ci siamo noi stessi tuffati non é nuova. In questo modo, Michael Toms, scrittore e dotto ben conosciuto negli Stati Uniti come animatore di una trasmissione radio intitolata “Nuove Dimensioni” (interviste di capi spirituali, di insegnanti, di scienziati e di scrittori) comincia ogni incontro da più di venticinque anni con le seguenti parole: “E’ solo con un cambiamento della coscienza umana che il mondo sarà trasformato. Il personale ed il planetario sono connessi. Come noi allarghiamo la nostra coscienza dal corpo, dal mentale, dalla psiche, e la nostra coscienza spirituale, nello stesso modo il mondo sarà cambiato. Questa é la nostra ricerca, che si fa in contemporanea di nuove dimensioni”.

   Poiché un bisogno di trasformazione é sempre stato e resta di una grande importanza  per il benessere dell’umanità ed il pianeta, cominciamo dall’esaminare il senso delle parole cambiamento e trasformazione, così come li utilizziamo qui.

 

Cambiamento: diventare differente o subire un’alterazione; scambiare o sostituire una cosa per un’altra, in generale della stessa categoria.

 

Sul piano psicologico, ciò vuol dire che possiamo sentirci meglio, cambiare comportamento, ma manteniamo lo stesso stile di vita. Per esempio, una persona può cambiare diventando meno nervosa grazie a delle pratiche spirituali, ma resta attaccata alla sua propensione a fare troppe cose che lo stressano inutilmente. L’accento resta sul piano individuale e si pone poco sul pianeta o i bisogni dell’umanità. Questi cambiamenti non sono sufficientemente radicali per apportare una modifica profonda, che viene dal cuore, nel paradigma di pensiero motivante delle azioni impersonali. Più spesso allora, la vita spirituale resta disequilibrata. Questi cambiamenti psicologici classici, malgrado che si acquartierino allo sviluppo personale, sono importanti per l’evoluzione e l’espansione della nostra coscienza.

 

Trasformazione: implica un cambiamento radicale; una metamorfosi: cambiare per prendere una forma totalmente differente. Cambiare la natura, la funzione, o le condizioni; conversione.

 

Sul piano psicologico, la trasformazione é un cambiamento radicale; la persona si sente e si comporta in un modo totalmente differente rispetto a prima. Per riprendere l’esempio precedente, la persona che si trova impegnata in un processo di trasformazione cambierà radicalmente il suo modo di vita lasciando cadere tutte le situazioni che lo stressavano inutilmente. In un tale processo, il paradigma di pensiero e di comportamento non si limita più allo sviluppo personale, ma si orienta verso un bisogno d’espansione, che forse può mettere fine alle sofferenze inutili presenti nel mondo, includendo altrettanto tutti gli esseri viventi ed il pianeta. In questo modo, una persona sceglierebbe un nuovo lavoro che si allineerebbe totalmente secondo la sua esperienza spirituale, piuttosto che un lavoro stressante scelto unicamente per guadagnare dei soldi o uno status sociale. Questo é possibile quando i sentimenti e le emozioni non sono più attaccati al passato, quando i vecchi schemi di pensiero dell’ego cessano di essere l’influenza direttrice nella nostra vita. In altri termini, nella trasformazione l’azione non emana più delle risposte condizionate ma del cuore. Il modo di vivere della persona si fa in un equilibrio Spiritopsicologico.

 

   La distinzione fra il cambiamento e la trasformazione sarà più chiara se noi guardiamo ed investighiamo la nostra propria esistenza umana, che può essere riassunta dal senso della parola utilizzata come titolo di questo articolo, e cioè Cosmopsicocorporale (neologismo inventato dall’autrice).

   E’ importante di spiegare il significato di questo neologismo, perché riposa su un paradigma di pensiero la cui emergenza é antica nella nostra coscienza umana, quella concernente l’unità. Altrimenti limitata alle esperienze spirituali, questo paradigma é diventato più comune grazie all’astrofisica, la cosmologia e la fisica quantistica.

 

Noi dividiamo tradizionalmente l’essere umano in corpo, mente e spirito. La parola composta Cosmopsicocorporale esprime in un modo dinamico la natura del funzionamento umano nella sua totalità indivisibile.

   Il prefisso “Cosmo” non suppone delle credenze religiose o scientifiche in una qualche creazione. Si tratta solamente di una espressione dell’altezza corrispondente alla sua esperienza di vita e ad una conoscenza generale di questo momento presente.

“Cosmo” é interscambiabile con “Spiritu” che si riferisce anche all’origine del fatto di essere umano. Anche le parole “Cosmopsicocorporale” e “Spiritupsicocorporale”, quest’ultimo che alcuni lettori hanno potuto trovare negli articoli precedenti, vogliono dire la stessa cosa. I prefissi, “Cosmo” e “Spiritu” si riferiscono allo spazio infinito e la sua potenza originale, nella quale tutto é creato, in seno del quale tutti gli universi, le galassie, le stelle ed i pianeti esistono, come possiamo osservare attraverso dei potenti telescopi installati su terra o messi in orbita. Per alcuni, “Spiritu” può essere interpretato come Dio il Creatore. Per altri “Cosmo” può voler dire le forze creatrici del Big Bang, ed anche le illusorie particelle di Higgs (bosoni di Higgs, che per certi sarebbero le “particelle divine”) che sono al momento ricercate dagli scienziati. Nel corso di quest’articolo, utilizzeremo il termine “Cosmopsicocorporalità”.

 

Cosmos, tutto in questo Universo in espansione, dal nostro pianeta al nostro proprio corpo fisico, é senza sosta in movimento, cambia costantemente. Tutto evolve. Per evoluzione voglio dire un movimento che si dispiega nello spazio (Cosmos); conosciamo già questo grazie alla percezione visiva che noi abbiamo dall’apparizione o la sparizione di fenomeni che si verificano nell’oscura immensità dello spazio intersiderale. Possiamo per esempio vedere una nova che, come spiega il fisico Mushin Abo-Shaeer é “l’esplosione di una stella schizzante nello spazio degli atomi pesanti formati nel suo ventre a partire da atomi leggeri. Questi, che si sono aggregati nel corso della sua formazione, provenivano da materiali dispersi nello spazio da esplosioni precedenti di altre stelle”.

   Inteso in questo modo, il minimo elemento proveniente da stelle del nostro Universo é originariamente stato creato nello spazio, e la Terra é uno di questi corpi celesti (certamente, questa é un’abbreviazione semplificata delle teorie cosmologiche). L’importante qui é che attraverso la nostra esperienza di risveglio cosciente naturale, possiamo avere conoscenza dello stato d’evoluzione nello spazio (Cosmos). Questi include tutto ciò che circonda la Terra nello spazio, così come tutto ciò che ci circonda sulla terra.

 

Concentriamoci adesso sul nostro legame d’interrelazione con il cosmo ed il nostro pianeta. Nella vita quotidiana, la maggior parte di noi non pensa alla nostra terra come un pianeta nello spazio dipendente dal sole, mantenuto da forze gravitazionali su una traiettoria ellittica attorno al sole, senza le quali la vita non esisterebbe. Non consideriamo nemmeno che la massa della terra cambia costantemente. Anche se dobbiamo adattarci ai cambiamenti sul pianeta dovuti alle tempeste, alle eruzioni vulcaniche, ai terremoti e ad altri tsunami, continuiamo a vedere la terra come un suolo mai solido sotto il nostro passo, di cui possiamo disporre, anche nel peggior modo, secondo il nostro buon piacere.

Siamo testimoni del funzionamento interno della terra quando il magma del fuoco, che vediamo come la lava, zampilla durante un eruzione vulcanica. Vediamo questo come una potente e mortale massa rossa che brucia tutto al suo passaggio. Ma quando questa lava é totalmente raffreddata, osserviamo delle piante nuove crescere là dove prima non c’era che devastazione. Il sentimento di un pianeta vivente si leva allora in noi. E, in effetti, da molto tempo adesso certe persone considerano la Terra come un organismo vivente, che é anche in costante evoluzione. Secondo la teoria che sostiene l’Ipotesi Gaia, “i processi fisici e biologici della Terra sono inestricabilmente legati per formare un sistema di auto-regolazione” [1].

 

Pensiamo raramente noi stessi come esseri fatti di un aggregato di elementi usciti dall’Universo, come lo sono gli atomi e le molecole in costante evoluzione. Tuttavia, ogni mattone elementare di energia (quark, protoni, particelle/onde e così di seguito, qualche volta chiamata “zuppa quantica”) va ad aggregarsi negli atomi e le molecole, formando così gli elementi fondamentali ugualmente presenti nel gas, i liquidi ed i solidi del nostro pianeta. L’inanimato come l’animato sono i punti culminanti di una tale creazione, dalle combinazioni più semplici di molecole fino alla straordinaria complessità del corpo umano. Tutto nell’Universo, la Terra come gli umani, partecipano a questo processo quantico in costante dinamica, e nello stesso tempo mantiene i legami d’interdipendenza tra tutto ciò che esiste, così come l’integrità e la forma di ciò che esiste. L’organismo umano cambia in permanenza dalla nascita alla morte ma la forma che ha l’essere umano non cambia.

 

Microcosmo e macrocosmo sono due aspetti dello stesso processo di creazione il processo Cosmofisico.

  Come diceva Karl Sagan, siamo delle polveri di stelle.

 

   Possiamo vedere che viviamo in una relazione integrale sul pianeta con la fauna, la flora e l’aria. Possiamo ugualmente vedere il nostro legame alla terra. Non possiamo sopravvivere al di là dell’atmosfera terrestre senza ossigeno. Il pianeta produce la qualità esatta di aria vitale di cui abbiamo bisogno per respirare e restare in vita grazie alla coperta di vegetazione presente ovunque e ai microorganismi. Ad ogni respirazione (ossigeno, diossido di carbonio, idrogeno, ecc.) ognuno degli atomi e delle molecole assorbite in questo modo diventa parte integrante del meccanismo fenomenale che é la vita dei nostri corpi umani.

Non é sorprendente che il soffio sia stato pensato come Spirito in numerose religioni dall’Antichità. Il Soffio é considerato come la forza di vita, e per alcuni, una potenza data da Dio che traversa tutto.

Inoltre, l’evoluzione della neo-corteccia e la necessità probabile dei secoli d’osservazione della vita quotidiana ci hanno fatto scoprire tempo fa che siamo composti a partire da sostanze che ingeriamo, che sono gli alimenti più abbondantemente dati dalla nostra Terra. Questo sapere é emerso nella coscienza prima ancora che scoprimmo l’aspetto microcosmico della nostra esistenza. Così, attraverso la presa di coscienza del legame d’interdipendenza tra tutto ciò che esiste, quella dell’imperiosa necessità di respirare dell’aria e di mangiare del cibo, possiamo dire che il sentimento di unità con la terra é sempre stato qui come un’esperienza naturale, anche se tutti gli umani non l’hanno sempre coscientemente risentito.

Le nostre meravigliose tecnologie ci hanno permesso di studiare più profondamente il microcosmo, il mondo subatomico della fisica e della chimica, in modo da sondare sempre più lontano il macrocosmo.

 

Scoprendo la natura dell’universo micro/macro, scopriamo anche la natura e di che cosa la nostra propria esistenza sul pianeta dipende. Un’esperienza di verità di ciò che  é l’esistenza genera naturalmente una grande venerazione ed il sentimento che la vita sulla Terra é sacro.

 

   Incoraggio il lettore ad interrogare profondamente ciò che é proposto qui.

 

  Tutto ciò che ha preceduto presentava l’aspetto Cosmofisico del nostro processo d’esistenza, ma siamo ugualmente dei curiosi esseri umani coscienti (l’aspetto fisico di “Cosmopsicocorporalità”), capaci di interrogarci sulla nostra natura ed interrogare il nostro modo di vivere sul pianeta, alla fonte di tante sofferenze.

Essere istruiti del nostro modo di funzionamento in quanto organismo cosmico (la nostra esistenza micro/macro) come lo percepiamo adesso é importante, ma il più grande significato emergerà da una osservazione diretta neutra durante la nostra investigazione sulla trasformazione del pianeta e dell’umano.

Se il sapere é molto importante, la nostra investigazione, la nostra propria capacità di osservazione diretta della nostra presenza sul pianeta, così che la nostra interrelazione con essa, sono forse il dono supremo dei nostri sforzi coscienti verso la realizzazione della possibilità naturale della trasformazione che possiede l’umanità.

 

   Tenuto conto dell’inquinamento, della carestia e delle guerre con i loro risultati devastatori nelle numerose regioni del mondo, non possiamo non domandarci a che punto il comportamento umano modifichi l’evoluzione naturale della terra in quanto pianeta nel Cosmo.

 

Ecco alcune domande che saranno trattate.

 

La nostra prima domanda: la Terra é profondamente toccata dalla “civiltà”, le realizzazioni tecnologiche ingegnose frutto dell’intelligenza umana, e dalle conoscenze acquisite?

 

Possiamo rispondere con un SI definitivo! In ragione della “civiltà moderna”, il pianeta non é lo stesso rispetto a milioni di anni fa. Restano troppo poche zone vergini dove l’aria é assolutamente pulita, l’acqua assolutamente chiara, ecc.

L’effetto serra, la deforestazione e la combustione delle materie fossili aumentano la temperatura della Terra. Il consumo di gas naturale e di petrolio s’intensifica con l’aumento della popolazione. Spesso, le conseguenze delle loro estrazioni sono devastatrici, come lo constatiamo con gli scarichi di petrolio negli oceani. Le trivellazioni profonde e gli scavi di materiali terrestri cambiano i processi naturali della crosta interiore del pianeta. Tutta la sorprendente tecnologia prodotta dall’intelligenza umana ha contribuito alle nostre attuali difficoltà. Non viviamo certamente alla maniera naturale con la quale l’Homo sapiens primitivo viveva sulla terra. Tenuto conto delle conoscenze scientifiche che abbiamo sui nostri cambiamenti globali, pretendere che la terra non sia minata dal comportamento umano sarebbe mancare d’intelligenza.

 

La seconda domanda: il cambiamento della Terra, conseguenza del progresso tecnologico della nostra civiltà, modifica il modo in cui funziona il cervello umano, determinando un comportamento di sopravvivenza incosciente e distruttore?

 

Una risposta concreta a questa domanda basata su fatti necessiterebbe di fare appello a ricercatori in biologia. Tuttavia, possiamo almeno superficialmente avanzare una teoria e grazie ad una osservazione oggettiva permettere ad una profonda saggezza di rivelarsi sotto forma di una intuizione o di una esperienza particolare.

 

Questi scritti sono da mettere al servizio perché la curiosità naturale del lettore, il suo pensiero e la saggezza si manifestino.

 

   Ritorniamo alle nostre origini, come descritte all’inizio di questo articolo in quanto che creazione del Cosmo – Cosmopsicocorporalità.

   Siamo composti da un’aggregato di atomi, di particelle, e d’interazioni molecolari prodottesi nel corso del processo psicochimico. Il cibo e l’aria che respiriamo si trasformano costantemente in carne, in sangue e in ossa per mantenere il nostro corpo. La terra produce naturalmente l’atmosfera perfetta per i suoi abitanti. Ma la qualità e la composizione dell’aria si modifica al ritmo della progressione esponenziale delle realizzazioni tecnologiche. Ciò che respiriamo oggi non ha più la qualità dell’aria atmosferica naturale del nostro pianeta. Il nostro corpo porta dunque anche in lui delle strutture molecolari differenti, forse atomi più pesanti residui dei prodotti chimici sputati dalle industrie, dalle macchine e dagli aerei. Ne risulta una tendenza al cambiamento della composizione dei tessuti del corpo, causa di malattie.

Il pianeta fornisce anche gli elementi nutritivi necessari alla sopravvivenza. Ma oggi, a causa dei pesticidi e del supersfruttamento del pianeta, la qualità del cibo non é più la stessa di quella che seguiva dal processo seguito naturalmente dalla terra. Si aggiungano a questo le industrie mediche che riaggiustano le strutture molecolari per preparare dei farmaci la cui finalità é di avere un effetto sul nostro corpo e sul nostro spirito.

La Terra ci da delle piante allucinogene che possono anche cambiare il funzionamento cerebrale. Dall’Antichità, i popoli primitivi utilizzano i funghi psilocybe che creano degli stati di coscienza modificati e dunque cambiano il modo in cui il cervello funziona. Le immagini allucinatorie prodotte da queste piante hanno dato luogo a differenti paradigmi di pensiero così come a credenze nel potere degli spiriti benevoli e malevoli che controllano le loro vite.

Ne possiamo dedurre che gli organismi umani compreso il cervello stanno per essere lentamente modificati. Gli ultimi postulati scientifici suggeriscono che i geni, che consideravamo come elementi originali immutabili, si mostrano vulnerabili ai cambiamenti.

Inoltre, abbiamo appreso a spezzare gli elementi fondamentali della terra ed a riorganizzarne le strutture per servire i nostri mezzi di sopravvivenza particolari, dovrei dire “veramente” particolari. Mi riferisco all’elaborazione poi all’utilizzazione delle bombe atomiche, che grazie alla fusione esplosiva del nocciolo atomico, hanno ucciso e mutilato una parte dell’umanità per la sopravvivenza di un’altra parte dell’umanità (é la razionalizzazione delle azioni di guerra tra nazioni in conflitto).

Possiamo domandarci se i nostri cervelli e le loro intelligenze non siano affette da interazioni con tutti i prodotti chimici creati recentemente. Nel nostro progresso tecnologico, sembriamo essere ciechi alle conseguenze delle nostre azioni. Può darsi che guadagniamo in intelligenza ma manchiamo sicuramente in saggezza.

 

   La terza domanda: il pianeta Terra e tutto ciò che porta si trova in uno stato d’evoluzione dalla forza cosmica dove tutte le interazioni atomiche e molecolari degli elementi psico-chimici obbediscono alle leggi dello Spazio-Cosmo?

   La domanda si riferisce all’evoluzione degli oggetti celesti. La Terra, la sua coperta vegetale, le sue creature, e soprattutto gli umani ed i loro comportamenti, sono il risultato di potenti processi di Creazione che si operano nello spazio, il Cosmo. Questo potrebbe essere interpretato come equivalente a “tutto viene da Dio, o da un Creatore”, secondo il sistema di credenze che attribuisce ciò che si produce ad una divinità (come nelle religioni) o a delle forze soprannaturali (determinismo). Questo modo di pensare ci libererebbe evidentemente da ogni responsabilità quanto a nostre azioni sul pianeta, e dunque di tutte le preoccupazioni quanto alla precarietà della nostra situazione attuale o a l’immensa sofferenza di milioni di persone. Sopprimerebbe  tutta la responsabilità di un interrogatorio sul nostro funzionamento e la nostra propria influenza sugli altri ed il resto del pianeta. Questo tornerebbe a negare ogni domanda di responsabilità quanto ad una possibile trasformazione nella coscienza umana. Dobbiamo essere coscienti della necessità di capire a fondo tutta le verità racchiusa in questa questione di evoluzione Cosmo/Creazione e così non cadere nei modi di pensiero condizionati ed irresponsabili.

Siamo stati (voi ed io), dall’inizio di questo articolo, testimoni dell’indissolubilità dei mattoni elementari creati nel Cosmo (atomi, particelle, ecc.) e punto comune a tutto ciò che esiste in modo così diverso, dal gas agli organismi umani. Abbiamo utilizzato le conoscenze attuali (scientifiche) e l’intuizione esperienziale per guardare l’unità della nostra esistenza. A partire dalla nostra esperienza dell’unità, possiamo porre la domanda: “Gli umani possono trasformarsi essi stessi al fine che possano vivere in modo sano e nello stesso tempo salvaguardare il pianeta?”. O meglio “Sono dipendenti da un processo di Trasformazione già in corso nel Cosmo, il quale processo si svolge in funzione dell’interdipendenza di tutto ciò che esiste?”

Se consideriamo la trasformazione come una possibilità, dipendiamo totalmente dai nostri meccanismi psicofisici, o siamo in una relazione d’interdipendenza reciproca con essi?

Vogliamo rispondere a questa domanda senza fare appello agli insegnamenti tradizionali sulla trasformazione spirituale o psicologica. Vogliamo che il nostro approccio sia basato sulla nostra coscienza della relazione d’interdipendenza.

   Il potenziale di trasformazione é nel Cosmo ed in tutte le sue creazioni. Se ciò non fosse il caso, in quanto parte intrinsecamente legata al tutto, non vi staremmo pensando.

 

Come abbiamo visto non siamo indipendenti; la Terra e noi umani siamo intimamente legati ed in relazione d’interdipendenza nell’universo. Tuttavia, abbiamo una capacità di provare la piena coscienza e di essere coscientemente responsabili di ciò che facciamo in seno alla nostra relazione d’interdipendenza nella vita quotidiana. Come fanno i pezzi totalmente interdipendenti di un orologio, gli umani devono lavorare insieme per mettere fine alla sofferenza provocata dallo smarrimento della nostra propria intelligenza.

In quanto parte importante della totalità, e considerando la coscienza di cui noi beneficiamo, con l’aiuto di una investigazione introspettiva e dell’osservazione neutra possiamo unirci a questo processo di trasformazione nella coscienza dell’umanità. Forse, abbandonando la psicologia condizionata e le risposte emozionali negative, possiamo avere l’esperienza del cambiamento interiore che sostiene la nostra trasformazione naturale.

Quando una trasformazione interiore si produce, si riflette nel cambiamento del nostro modo di vivere sul pianeta.

 

E’ importante di dare il tempo all’introspezione, alla meditazione. E’ importante d’investigare il bisogno di trasformazione della coscienza umana.

Prendere il tempo di osservare il cielo in una notte chiara, guardare la luna piena, i pianeti e le stelle, assistere all’alba ed al tramonto, é darsi il tempo per essere, semplicemente.

   Essere semplicemente, ci offre la grande opportunità di sperimentarci come una parte integrante dell’insieme, in relazione d’interdipendenza totale a tutto ciò che esiste, in quanto siamo Cosmopsicocorporalità con tutto il potenziale che questo offre.

 

   Per sperimentare la vita ed agire, vedere se stessi un granello di sabbia insignificante ma con una grande importanza e la responsabilità del mucchio di sabbia che costituisce l’umanità, ciò esige la coscienza illuminata ed il coraggio di spirito di un saggio.

 

 

 

[1] – L’Ipotesi Gaia è stata proposta più chiaramente da James Lovelock, ecologista inglese, nel 1970. Il Pianeta Terra è presentato come un sistema fisiologico dinamico che permette di mantenere e di favorire la vita. L’insieme degli esseri viventi formerebbero un vasto organismo, chiamato Gaia dal nome della dea greca personificante la Terra, ed avrebbe dunque la proprietà di un organismo vivente d’autoregolare i suoi componenti permettendo così alla vita di evolversi naturalmente. Il punto nero attuale é che l’essere umano non permetterebbe più questa autoregolazione dal fatto delle sue attività di predazione.