L’angelo e il doppio: immagini e contro-immagini

Michel Joseph

3ème Millénaire n.88 – Traduzione: Luciana Scalabrini

L’immaginario ingenuo tradizionale potrebbe facilmente farci credere che quando si parla “dell’angelo e del doppio” si metta l’uomo sulla bilancia tra qualcosa di diabolico, da una parte, e qualcosa d’angelico, dall’altra. Ciò che è umano è il soggetto della libertà; è l’uomo che alla fine deve decidere e sarebbe errato affermare che lo debba fare l’angelo.

Quando esprimiamo qualcosa che proviene dal doppio, l’Io si tira indietro. Non accade lo stesso quando si tratta dell’angelo. Al contrario, l’angelo, ai nostri giorni, si avvicina solo quando l’essere umano riesce ad intensificare la sua coscienza, la sua individualità a livello spirituale. Si tratta di coltivare individualmente la visione di quello che oggi viviamo, della situazione attuale che l’umanità vive con le guerre, le crisi, le grandi decisioni geopolitiche da prendere, etc. Di coltivare anche la visione di ciò che viviamo quotidianamente, per esempio delle difficoltà nell’incontro con l’altro. Queste difficoltà sono tutte caratteristiche della nostra epoca. Rudolf Steiner ha parlato, a diverse riprese, di questo fine secolo e di tutto ciò in cui l’umanità si sarebbe trovata immersa: delle forze opposte che si affrontano, quelle forze che passano attraverso di noi. In questo periodo siamo come in un vortice di forze. Una volta l’umanità disponeva di criteri ben chiari, grazie all’educazione, alla religione, alla tradizione, etc., ma tutto questo oggi è scomparso. Passiamo da una crisi morale ad una crisi culturale e così via. E’ uno degli aspetti di questo vortice e fatichiamo a ravvisare quali saranno gli impulsi del futuro.

Sempre più sperimentiamo che un bene può travestirsi da male e un male da bene! Tutto quel che riguarda le manipolazioni biologiche, informatiche, ecc., ha qualcosa di affascinante: aumento della comodità, per esempio, o della potenza. Ma presenta, d’altra parte, un aspetto molto pericoloso: la mappa genetica che ognuno avrebbe dalla sua vita embrionale, quello che permetterebbe di prevedere già il percorso scolastico e professionale di ciascun individuo. Un’eugenetica di un nuovo tipo! Questo farebbe sì che alcuni esseri siano destinati ad essere esecutori, altri ad essere dirigenti, e lo stesso accadrebbe per quel che riguarda i poveri e i ricchi, etc.

La situazione attuale richiede una lucidità ancora più grande riguardo a tutti questi fenomeni e alla nostra individualità.

Dietro la questione del doppio e dell’angelo si pone la domanda “chi sono io?” Qual è la missione di ogni individuo? Parlare del doppio e dell’angelo significa parlare del nostro agire più quotidiano, sociale.

Noi tutti siamo presi in una corrente che viene dal passato (la saggezza) e in una che viene dal futuro (l’amore).

Saggezza Amore

Passato Futuro

Libertà

Presente

L’amore dovrebbe agire a partire dalla saggezza. La saggezza è l’intelligenza che l’uomo ha sviluppato, ivi compresa quella dei computer, l’intelligenza artificiale. La saggezza, un tempo divina, si è individualizzata chiudendosi nei cervelli umani e in tutti gli oggetti che l’uomo ha elaborato e costruito. Questi oggetti sono altrettanti riflessi della saggezza originaria. Quando quest’intelligenza si è distaccata dagli esseri divini, c’è stata la possibilità di farne un mezzo di potere – e questo è avvenuto nella maggior parte delle scoperte e delle realizzazioni tecnologiche. Viviamo di questa corrente la fase terminale, fase di massimo irrigidimento. L’altra corrente viene dal futuro, è il principio dell’amore che si rivela ovunque, anche negli animali, nei quali si manifesta come istinto. Questa seconda corrente è solo agli inizi poiché l’amore istintivo comincia proprio negli uomini ad elevarsi al di sopra dell’egoismo, dei semplici legami di sangue, per tendere sempre più verso l’amore spiritualizzato. Alla fine la Terra intera diventerà un cosmo d’amore.

L’uomo ha la missione di portare questi due principi su un piano cosciente, e anche su uno super- cosciente. Non sono solo il pensiero e l’amore che possono condurvi, c’è bisogno anche della volontà, della libertà, per far sì che i due principi si fecondino reciprocamente.

Gli uomini formano una gerarchia fra le gerarchie di tutti gli esseri spirituali: la decima. E’ la gerarchia della libertà. L’uomo ha il compito d’introdurre nel cosmo un principio che prima non c’era. E’ ciò che accade in grande per tutta l’evoluzione e lo stesso accade anche in piccolo in ognuna delle nostre vite quotidiane.

L’incontro tra i due principi si situa nella settima arte. Bisogna prendere coscienza di questo limite. La vera settima arte non è il cinema ma l’arte sociale. Il cinema non ne è che una grossolana caricatura. Questa settima arte, l’arte sociale, contiene in sé tutte le altri arti. Solo qualche genio del cinema come Tarkovskj, Bunuel, Bergman hanno avvicinato per ora il cinema alla realtà della settima arte.

Il problema del doppio rappresenta ciò che viene dal passato ma che si manifesta nel presente. Il problema dell’angelo è ciò che viene dal futuro e che si manifesta, anch’esso, nel presente. Il terzo aspetto è l’incontro: farsi un’immagine reale dell’uomo, dell’altro.

Saggezza Amore

Doppio Angelo

Istituzioni sociali Comunità

Arti plastiche Poesia / Euritmia / Arte Sociale

Libertà

Immagine reale dell’uomo

Imprese

Musica

Il nostro passato può continuare, e questo è il conformismo; tutte le nostre istituzioni attuali provengono dal passato (tribunali, etc.). Si veda ad esempio l’abbigliamento nei tribunali! Tutti i fenomeni della vita giuridica sono come fantasmi del passato romano. Nelle istituzioni culturali e nei luoghi di culto vediamo agire qualcosa di ancora più antico, che proviene dalle antiche teocrazie, dall’Egitto, da Babilonia, dall’Eufrate, regioni nelle quali, non a caso, oggi accadono fatti gravi. In quelle epoche lontane (da 3.000 a 5.000 anni fa) fu istituito sulla Terra un ordine strettamente gerarchico, riflesso dell’ordine divino con le sue gerarchie spirituali. Per esempio, la struttura della Chiesa con i suoi differenti gradi è ancora oggi costruita ad immagine delle nove gerarchie celesti, che vanno dagli Angeli ai Serafini. Quell’antico ordine gerarchico oggi non è più giustificabile. Si è svuotato della sua realtà, è divenuto un fantasma. Lo stesso fenomeno di svuotamento si ritrova in tutto ciò che è scolastico e universitario. L’immagine dell’uomo è infatti cambiata ovunque. La sostanza spirituale che è stato possibile trasmettere in passato non può più essere trasmessa oggi, ed è per questo che è diventato tutto così difficile da vivere, a causa dei doppi, dei fantasmi del passato.

Una banca va decisamente verso il futuro, orienta i talenti verso i luoghi in cui ce n’è bisogno. Il denaro ha questa proprietà. Quando un inventore vuole realizzare un progetto, farà appello ad esperti finanziari. E’ questo l’aspetto innovatore della banca. Ma ci sono anche aspetti negativi: la proprietà e tutto ciò che la riguarda come l’eredità e il profitto! Laddove l’economia si mette al servizio del profitto personale non va verso la sua missione, poiché la sua missione consiste nel far circolare i necessari e diversi talenti fra Nord e Sud e fra Est e Ovest, fra tutti gli individui della Terra.

L’egoismo che vi si oppone è nato dalla paura di fallire e dal desiderio di potere. L’umanità è in qualche modo prigioniera del suo passato: paura, violenza, volontà di potere. Come trasformare quello che proviene dal passato in modo che incontri gli impulsi provenienti dal futuro? Attraverso la spiritualizzazione dei rapporti umani. Questa è la missione dell’arte sociale: creare le istituzioni sociali del futuro.

L’angelo, che è il nostro essere del futuro, non può agire al posto nostro. Più ci sviluppiamo, più prendiamo le cose su noi stessi, più l’angelo può essere liberato per altri compiti. Vedete come il bambino è protetto in tutte le situazioni; è l’angelo custode che, in realtà, agisce. Ma questa non è che una delle sue missioni. L’angelo è anche la prefigurazione dell’avvenire, è l’immagine di quello che noi saremo in futuro. L’essere umano non può ancora essere cosciente di tutte le parti del suo essere. Nella misura in cui lo spirito dell’uomo non è ancora realizzato, egli è insomma ancora come un bambino. E’ per questo che il nostro essere superiore, portato da un’entità superiore, ci aiuta a divenire ciò che noi siamo nello spirito. Nel momento in cui l’uomo può cominciare a prendere certe cose su se stesso lo vediamo dall’età di 9 anni e verso la pubertà, poi con la maggiore età il suo rapporto con l’angelo si modifica. E a partire dai 18-20 anni, l’uomo si allontana spesso completamente dall’angelo. I geni, i poeti sono quelli che custodiscono ancora in loro la magia dell’infanzia, l’aura dell’angelo. Rainer Maria Rilke, Henry Miller, Hemingway descrivono molto bene i due aspetti del doppio e dell’angelo. Le letterature americana e russa, occidentale e orientale, hanno una sensibilità del tutto diversa riguardo a questo argomento. Si vedano, per esempio, le enormi differenze tra un Dostojevski e un Miller! Eppure l’argomento è lo stesso: l’angelo e il doppio.

Quando l’uomo prende una parte del bagaglio karmico sulle sue spalle, l’angelo viene liberato e può così evolversi per divenire portatore di comunità (che bisogna distinguere bene dalle istituzioni). La comunità naturale è la famiglia. Qui parliamo invece delle comunità del futuro che riguardano il corpo, l’anima e lo spirito. Negli anni 1965-70 è stata fatta una ricerca in questo senso, ma quasi tutto è rimasto allo stato di abbozzo caricaturale. Parliamo di comunità in cui gli uomini possono preparare qualcosa insieme: ospedale, fattoria, scuola, etc. E’ questa possibilità di sostenere un progetto sociale in comune che permette di trasformare la realtà. Questa trasformazione può avvenire solo se passato e futuro si incontrano e fanno nascere l’amore. Quando una simile comunità si crea, si forma un essere spirituale. Tutto ciò che facciamo, tutte le nostre azioni determinano conseguenze (come un sasso che venga gettato nell’acqua). Noi di solito vediamo solo il primo e il secondo cerchio di queste conseguenze, ma non arriviamo a vedere le conseguenze delle conseguenze.

L’albero che abbiamo sradicato può essere la causa fra 100, 1000 anni, di qualcosa del tutto inaspettato, forse un deserto, o qualcos’altro. Qualsiasi azione, anche se sfugge alla nostra coscienza, continua a vivere. Dobbiamo mettere il sonno in relazione con questo fenomeno, poiché le azioni della giornata precedente sono portate ed elaborate nel mondo del sonno, in altre parole nel mondo spirituale. Non siamo lì con il nostro corpo, e non siamo coscienti. Tutt’al più una coscienza – già molto ridotta – si presenta con lo stato di sogno. Abbiamo due categorie di sogni: quelli dell’addormentarsi e quelli del risveglio. I primi hanno ancora a che fare con l’esistenza diurna, con le esperienze della giornata. I sogni del risveglio sono invece come una proiezione di ciò che abbiamo vissuto nel mondo spirituale durante il sonno. I sogni del sonno iniziale sono l’elaborazione di quello che abbiamo vissuto durante la giornata, mentre i sogni della fase finale sono la conseguenza del fatto che il sonno ci porta in tutte le nostre precedenti incarnazioni, facendoci uscire dal tempo e dallo spazio. Nel sonno c’è l’incontro tra tenebre e luce: noi portiamo le tenebre della vita quotidiana nella luce del mondo spirituale. L’incontro dell’oscurità con la luce fa apparire il colore. Per questo l’arte della pittura è in rapporto con il sonno. La pittura è l’arte che assicura la transizione tra passato e presente, la musica invece tra presente e futuro. Le arti del futuro sono la poesia e le arti del movimento, e di là da esse c’è l’arte sociale, l’architettura sociale. L’archetipo umano è la forma dell’arte sociale.

La domanda essenziale dell’arte sociale è la seguente: in che modo trasformare ciò che ci attira verso il passato, verso il doppio, per portarlo verso il futuro, verso l’angelo? Rudolf Steiner parla del doppio in diversi modi. Lo chiama il piccolo guardiano della soglia, e questo è l’aspetto esoterico della questione. In altre occasioni (2) parla dell’enigma del doppio e della medicina geografica. Non esiste un solo doppio, ne abbiamo ben sette perché abbiamo anche i doppi collettivi. Uno dei nostri doppi vuole condurci verso l’alto, ci vuole strappare dalla Terra: è il doppio luciferico; altri ci vogliono incatenare alle profondità, sono i doppi arimanici, mefistofelici. Per quel che riguarda l’aspetto mefistofelico, al momento della nascita, l’Io si lega al corpo, ma vi si lega anche un essere arimanico. Quando concludiamo una vita terrestre abbiamo fatto qualcosa, ma molti problemi restano irrisolti. Tutto quello che non abbiamo assunto (bugie, mancanze di impegno nelle circostanze della vita, etc…) nutre il doppio, lo rafforza. Alla fine dell’esistenza lasciamo il corpo fisico e in un primo momento ci aspetta tutto un lavoro di purificazione astrale. Dopo il kamaloka (purgatorio), che dura un terzo della vita terrestre, depositiamo nella sfera lunare tutto ciò che non abbiamo trasformato. E’ come lasciare una valigia al deposito bagagli! Questa parte non trasformata resta lì e quando torneremo nella sfera lunare, prima di reincarnarci, recupereremo questo “bagaglio”. E’ questo vecchio guscio che permette all’essere arimanico di unirsi a noi. Questo ha una grande importanza dal punto di vista medico; poiché gran parte della malattie psichiche sono contenute in questo doppio.

Si sa che i Vichinghi e gli Irlandesi conoscevano bene l’America molto prima della sua “scoperta” da parte di Cristoforo Colombo, ma non bisognava parlarne poiché l’uomo non era ancora pronto ad affrontare questa realtà. I viaggi che si facevano a quell’epoca erano viaggi iniziatici, per sperimentare le forze telluriche del continente americano del tutto diverse da quelle europee (solo per fare un esempio, le montagne in America vanno per lo più da nord a sud, mentre in Europa vanno da ovest a est). La cosa più esteriore che possiamo constatare è che in America c’è un ritmo diverso. Il doppio ne viene rafforzato. E’ per questo che i romanzieri americani parlano molto del doppio, esso è sempre presente nella letteratura americana.

I viaggi degli iniziati celtici e nordici avevano lo scopo di visualizzare il doppio e di trovarvi quindi un rimedio. Ne abbiamo testimonianze. Gli Indiani associavano l’uomo bianco alla figura del guaritore. E’ questo l’aspetto geografico del doppio. Così come le nostre facoltà si sviluppano tramite tutti gli incontri che abbiamo fatto, esiste un legame geografico tra ciò che è più spirituale in noi e la Terra; per il doppio è la stessa cosa: ci sono luoghi dove il doppio si manifesta di più, in particolar modo in America e verso il polo magnetico. E’ l’incontro con se stessi, con il guardiano della soglia.

La funzione del guardiano è quella di impedirci di avere troppo velocemente la visione del mondo spirituale, che potrebbe rivelarsi insostenibile e condurci alla follia. Il ruolo del guardiano della soglia è quello di impedirci di penetrare troppo presto in quel mondo spirituale. Dal momento in cui cominciamo a meditare, a fare esercizi, potrebbero cominciare ad apparire immagini: mostri, draghi, etc. Sono aspetti di noi stessi, è il piccolo guardiano della soglia. E’ spaventoso poiché tutto ciò che portiamo di ancora non evoluto in noi è là. E il guardiano ci dice: “potrai fare passi avanti solo quando ti trasformerai”. Allora apparirà il secondo guardiano, il grande guardiano della soglia, l’essere luminoso, l’angelo.

Per ogni azione che compiamo, creiamo esseri elementari che rinchiudiamo nel mondo. Le fiabe parlano costantemente di queste realtà. L’immagine sociale attuale con tutte le sue sofferenze è anche l’immagine di noi stessi poiché siamo noi che abbiamo imprigionato qualcosa nel mondo per il solo fatto che non ci siamo assunti tutte le nostre azioni in passato. Come trasformare questo essere del doppio?

La prima cosa da fare è la sincerità nelle azioni, nelle parole e nei pensieri.

Attualmente tutta l’umanità attraversa l’esperienza del passaggio della soglia, e questo spiega lo spettacolo del mondo cui assistiamo. C’è un aspetto individuale e uno collettivo in questo passaggio della soglia. Possiamo dunque provare molte cose, fare l’esperienza della paura, della solitudine, dell’isolamento: che posso fare? E’ l’esperienza del vuoto, del nulla: “Io sono il nulla” dice Mefistofele. “Nel tuo nulla io voglio trovare il tutto” replica Faust. E poi c’è il concetto goethiano del “muori e divieni”. Assumere se stessi di fronte a sé e all’universo è un atto individuale che può venire soltanto da ognuno di noi. Presuppone la morte dell’io inferiore, dell’ego, e la nascita e lo sviluppo del vero Io, del Sé Spirituale. Tale atto non ha niente a che vedere con un atto di tutti i giorni, ripetitivo.

L’amore ci permette di percepire in una persona qualcosa che gli altri non percepiscono. Questo però si offusca nella vita in comune, nella quotidianità. Percepiamo allora il doppio dell’altra persona, e ciò a partire dal nostro stesso doppio. Il doppio vive nel dualismo testa-volontà, si tratta di una polarità che esclude l’incontro, il centro.

Il doppio agisce geograficamente. In ogni regione del mondo presenta ed elabora contro-immagini specifiche:

– Ad Ovest, la meccanizzazione dello spirito; l’intelligenza artificiale va in questa direzione, essa farebbe di noi altrettanti robot spirituali.

– Ad Est, l’animalizzazione del corpo, ovvero la discesa, la caduta più in basso dell’animale. E’ quello che è accaduto con il bolscevismo: il pensiero sarebbe un’emanazione del corpo. L’eugenetica occulta, la manipolazione genetica vanno in questa direzione.

– In Europa, la vegetalizzazione dell’anima umana. Intorpidimento, passività (telespettatori che non reagiscono davanti alle scene più brutali, sadiche, etc.). L’Io scompare, si addormenta, si dissolve nel nulla.

Queste sono le tre contro-immagini della soglia. Spetta a noi essere attenti e lucidi di fronte a queste contro-immagini. Possiamo contrastarle realmente solo lavorando con l’angelo, elaborando con lui le tre immagini autentiche della soglia, le tre missioni:

– La coscienza dev’essere planetaria, ecologica, umanitaria. Devo sviluppare qualcosa perché diminuiscano le ineguaglianze e le ingiustizie. Siamo tutti abitanti dello stesso pianeta: in quanto tali abbiamo la missione di sviluppare un’economia fraterna, e questa è la missione dell’Ovest.

– La missione dell’Est è quella di sviluppare una pneumatosofia, una scienza dello spirito.

– Bisogna sviluppare in noi il livello dell’angelo. Ogni incontro umano sarà come un sacramento; è la nuova religiosità, tutte le azioni professionali possono divenire atti terapeutici. Questa può essere la missione dell’Europa.

Ecco le tre missioni che l’angelo ci aiuta a realizzare, ma per questo bisogna che gli uomini gli diano il nutrimento necessario alla trasformazione; è il lavoro della notte, del sonno. Questo lavoro sarà possibile solo se il “nutrimento” sarà “digeribile”, se le azioni e i pensieri saranno stati sufficientemente purificati dal loro egoismo e dal loro materialismo.

NOTE

(1) – Michel Joseph,

nato a Parigi nel 1943, si occupa di Antroposofia da quando aveva 18 anni.

E’ conferenziere e autore di alcuni libri ed è stato a lungo insegnante presso la scuola Waldorf di Chatou. Ha fondato e dirige la rivista Tournant e con la moglie Suzanne Vàsàrhelyi tiene, in diversi paesi, tra cui l’Italia, seminari di biografia, di astrosofia e di Arte Sociale. Quest’articolo è stato pubblicato sul n° 71 di Tournant, ottobre 1998.

(2) – Rudolf Steiner,

“Il mistero del doppio”, Editrice Antroposofica, Milano 1996, conferenza del 16 novembre 1917.

Articolo tratto dal numero 14 di Kairos

articolo tratto da Kairos

Progetto Rudolf Steiner.it

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