Il processo di creazione di Stephane Lupasco

Tratto dall’archivio di 3emillenaire, a cura di Luciana Scalabrini.

Abbiamo appena ricevuto una circolare del nostro amico, il famoso scrittore Stéphane Lupasco, autore del libro che abbiamo commentato “Le tre materie”.
Riproduciamo qui un estratto di questa interessante comunicazione, le cui conclusioni mettono in evidenza l’esistenza nell’universo di un fondamentale processo di evoluzione e di costante creazione.

Questo giunge in gran parte alle conclusioni de nostri differenti saggi mettendo in evidenza l’esistenza di un processo di creazione costante nelle ultime profondità dell’universo.

R.Linssen

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Robert Linssen & Stéphane Lupasco

Materia e anche conoscenza non sono che fenomeni energetici. Ogni energia implica un  antagonismo dinamico tra attualizzazione e potenzialità complementari di forze opposte.
Il principio d’esclusione di Pauli ha permesso la strutturazione dell’universo in sistemi di sistemi sempre più complessi ed eterogenei.

Il sistema neuro – fisico si basa, in ultima analisi, sul funzionamento del neurone, dove la legge binaria del tutto o niente dell’influsso è modulata dalla dinamica antagonista della sinapsi.
La coscienza non è coscienza di qualcosa, ma quel qualcosa allo stato potenziale.  Nel sistema afferente, l’eterogeneità delle sensazioni  si attualizza in un soggetto incosciente, mentre l’omogeneità  dell’oggetto si potenzia e diventa cosciente. Al tempo stesso nel sistema afferente l’attualizzazione di un progetto in atto che rende omogeneo genera un soggetto omogeneo inconscio e potenzia l’eterogeneità dell’oggetto.

È la successione e l’implicazione antagonista dei due soggetti e dei due oggetti contraddittori e dei due mezzi di conoscenza, che generano la coscienza della coscienza e dell’incoscienza propria dello psichismo umano.

Il concetto ne consegue; non è solo l’idea  generale che non ne è che l’estensione o omogeneità del concetto; e col suo altro polo l’intenzione o eterogeneità del concetto costituisce la piastra girevole dello psichismo, quanto neuro psichico ambivalente come quello di Planck.

Se il fisico si caratterizza con la dominanza dell’omogeneo, il vivente con quella dell’eterogeneo, il neurone e il concetto fanno apparire un terzo stato, quello del terzo incluso, dell’affrontarsi massimo ed egualitario delle due tendenze.

La conoscenza del macro – fisico è stata facilitata dal suo adeguarsi alla logica dell’omogeneità ed ha permesso il progresso della scienza e della tecnica.

Quella del biologico necessita di processi cognitivi inversi, dipendenti da una logica ugualmente non contraddittoria, quella dell’eterogeneo.
La conoscenza dello psicologico necessita di una terza logica, contraddittoria.
La psichiatria è per riprendere in esame, non è limitante, ma per rivedere le contraddizioni e ristabilire un equilibrio.

Infine la conoscenza del micro – fisico vuole anche una logica di tipo psichico.

Nell’uno e nell’altro vi sono l’indeterminatezza delle relazioni e l’antagonismo ambivalente dell’onda – corpuscolo e del concetto in estensione – in- tensione.

Così le procedure di ogni conoscenza non rivelano un Me cosciente che si oppone ad un Oggetto estrinseco, ma una dinamica di energie antagoniste, la cui implicazione genera processi cognitivi multipli.

È il mondo che conosce se stesso, nello stesso tempo in cui evolve e si crea.