Dal paio alla coppia, dal desiderio all’amore di Serge Pastor

Dal n° 98 di 3emillenaire, a cura di Luciana Scalabrini. L’attuale constatazione è lucida: la maggior parte delle relazioni di coppia (che sono piuttosto delle paia, tanto ciascuno è centrato sul suo proprio ego) sono basate su reciproci legami nevrotici, in cui la donna e l’uomo, identificati in persone fortemente identificate e connotate da storie  […]

La coppia e l’amore – Dall’alienazione alla libertà di Serge Pastor

Non si può parlare d’amore nelle coppie che abitualmente si incontrano, ma di desiderio di amare e di essere amati tra persone identificate a rappresentazioni e costruite su strutture e schemi nevrotici che spesso risalgono alla prima infanzia. Così si vede spesso una donna, prigioniera di un condizionamento tradizionale, familiare, educativo, sociale e religioso totalmente alienante, mettersi sotto il giogo di un marito soggetto agli stessi schemi arcaici, lui stesso ansioso di seguire per sicurezza ed abitudine la stessa via degli antenati.

La sofferenza che salva nella relazione con l’altro di Olivia Namer

C’è una parte d’inconsapevolezza in questi confronti, e incominci una terapia per cercare di comprendere come funzioni tutto ciò. In quel momento, non stai bene, perché capisci che non sei capita. Però non desideri rompere la tua coppia, e vuoi capire ciò che succede in te. Poi, quando il lavoro psicologico ti fa crescere, realizzi che non è possibile parlargli se non con si e con no. Il cambiamento reale è impossibile; fa parte di quelle persone che non cambieranno mai. Sono nella loro testa, è il loro modo di funzionare, e solo un atto violento nella loro vita potrebbe forse aprirli.

Non è da nessuna di Virgil

Tutto ciò che vi dico è stato detto, ripetuto e pubblicato moltissime volte. E’ sempre lo stesso principio. Ma no, dite voi: la relazione è diversa dall’unità che è diversa dall’ostilità che è diversa da… Tutto è in noi. Perché dividerci con le parole? E’ quello che abbiamo imparato a scuola. La parola è diventata una specie di ordine come l’attenti nell’esercito… Tutte le parole sono ordini: relazione, amore e altre stupidaggini. Sembrano un ordine che facciamo al mercato: voglio questo e quello, e il commesso ce lo dà. Ma nell’ambito psicologico, non ci sono risposte o un ritorno diretto; allora bisogna giocare. Così è la parola che comincia; quando la pronunciamo, ci adattiamo a lei. Quando qualcuno dice “ti amo”, deve star lì. Tutto è diventato molto sofisticato con l’uso delle parole. Nell’apertura il gioco de parole finisce, non c’è che il vissuto.