L’immaginazione: potenza dell’anima di Michel Cazenave

Bisogna stabilire la distinzione tra immaginario e immaginazione. Tutti noi nutriamo un immaginario molto mimetico che poggia sulla memoria di avvenimenti che abbiamo vissuto, di elementi materiali che abbiamo sotto gli occhi o sulla trasformazione dei nostri fantasmi.
L’immaginario dunque è passivo. La società è immersa nell’immaginario.

L’immaginazione creatrice del Tantra di Fabrice Midal

Mettete il dito su un punto decisivo. In effetti noi occidentali siamo fermamente convinti che possiamo avere un rapporto col reale in due modi: il concetto e la percezione. Il concetto è la via principale, perché ci permette di mettere il diverso sensibile in una unità permanente. Così un san Bernardo e un bulldog non hanno niente in comune dal punto di vista della nostra esperienza sensibile. Pertanto sono tutti, come dice Spinoza, “un animale che abbaia”.
La percezione è più soggetta a cauzione, perché ci inganna, crediamo di vedere un cane ed è un lupo, ma ci permette anche di ancorarci alla realtà.

L’immagine vivente nel cuore dell’uomo

Michel Joseph     3ème Millénaire n. 88 – Traduzione di Luciana Scalabrini [205] 3m.   Il termine “immaginazione” è estremamente confuso sia per i ricercatori di scienze cognitive che per ognuno di noi, per cui si tratta di una facoltà tanto estranea che essenziale alla nostra vita interiore. Come affrontare il senso vero di quest’importante […]