La verità della nostra condizione di Erik Sablé

L’uomo non ama realmente la verità. Ama la menzogna, il romanzo, l’immaginario più che il Vero, più che il Reale. Così, possiamo rilevare che i più grandi successi nell’esoterismo e la spiritualità sono delle opere di quelli che chiamo i mitomani dell’occulto: Lobsang Rampa, L’iniziato di Ciril Scott, Castaneda, Meurois-Givodan, La via dei maestri di Spalding, ecc. L’uomo ha piuttosto bisogno di consolazione, di palliativi, di coccole spirituali. La verità della nostra condizione è troppo difficile da percepire. Per Patanjali, per esempio, solo chi ha sviluppato viveka, cioè la discriminazione, è capace di percepire l’impermanenza universale, la realtà della nostra condizione.

Tutto il buddismo è basato su quella percezione della sofferenza universale, di quella profonda ansia che è il fondamento della nostra vita. D’altra parte, la verità su se stessi è estremamente difficile da conquistare poiché il me è una rappresentazione. Esso è dipendente dallo sguardo degli altri. E’ sempre una messa in scena che rende quasi impossibile la conoscenza della realtà di se stessi.

La questione della verità di William Patrick Patterson

La questione della verità…è una questione? Veramente? La verità non è per la maggior parte di noi di vivere, cioè di pensare, sentire, agire, la risposta che abbiamo accettato riguardo alla vita, ciò che essa è e come dovrebbe essere vissuta? Molte persone, in particolare i giovani, non attraversano la vita pieni di domande e nell’errore? Non sono inconsciamente orientati da quella che credono essere la verità?

Che cos’è essere vero? di Karl Renz

E’ per questa ragione che la sorgente non è che un’idea. Forse si dovrebbe dire che non c’è nemmeno la sorgente. Normalmente, la sorgente è chiamata coscienza La prima luce è il padre, poi viene lo spirito che è la non-forma, e il figlio, la forma. Ma hai ragione, se esiste un padre diverso dal figlio o dal mondo, potrai domandati perché permetterebbe tanta sofferenza. Ma ciò che devi domandarti qual è la sorgente della sorgente, c’è un padre di qualsiasi cosa, cioè c’è qualcosa che genererebbe un’altra cosa o questo è un’idea?

La sorgente della sorgente, puoi chiamarla il Cuore, ma, come dal cuore non è mai uscito niente, non c’è mai stato il padre, né il figlio, né lo spirito; così il Cuore prende la forma del padre, del figlio e dello spirito. Ma il cuore non può nemmeno lui farsi soffrire. Perciò la prima sofferenza comincia con l’idea di sorgente, che sarebbe ciò che crea tutto, poi viene l’idea di creazione e di ciò che può essere creato.

La verità di Marigal

Come il concetto dell’acqua non ci permette di gustare l’acqua, la parola verità non può farci conoscere la concretezza della verità, il vero della verità, il reale della verità. Il vero della verità è ciò che è in gioco, ciò che è giusto; ciò che è reale, ciò che è. E’ anche il significato della parola essere, verbo o sostantivo che nei due casi può essere libero e aperto.