L’intimità del vivente di Yolande

Per 40 anni, come tutti, mi sono presa per i miei pensieri, per il mio corpo: mi prendevo per una persona. E poi c’è stato un capovolgimento. In un momento, spontaneamente, un silenzio nella mia testa. Non più pensieri: il silenzio, uno stupore, un meravigliarsi profondo che non lasciava spazio per nient’altro.
Allora mi sono messa ad osservare. Il mio funzionamento era cambiato. C’era il silenzio, “quella cosa”… e tutto il resto. Il resto, quello che chiamo l’io sono, cioè il contenuto dell’istante: ho visto che tutto appariva in quella cosa, d’istante in istante. Che tutto vi scompariva.

La questione della rinascita di William Patrick Patterson

Si, la ricerca prosegue ma non è ancora una rinascita che voglio; il cammino era falso, ma non io. Io voglio una nuova partenza. Ed è così che mi metto a marciare in un nuovo cammino. Ma lì sono più dubbioso, meno convinto. Vedo ora che ci sono strade e incroci e non un cammino unico. E allora comincio a zigzagare da una strada all’altra, fino al punto che sento di non essere più affatto in un qualsiasi cammino. Il negare una cosa è in sé, sicuramente, un’affermazione.

Il processo di simbolizzazione: decadimento e redenzione di Stephen Jourdain

Il nostro essere interiore è, infatti, eternamente in posizione di lettura. E la vita interiore abituale non è che la degradazione di questa caratteristica della nostra mente. Dal momento in cui abbiamo l’intuizione, (che dovrebbe mostrarci che ci relazioniamo con del senso con l’intermediazione dei segni), comprendiamo molto bene che l’atto fondamentale della mente è un atto di lettura.

L’investigazione neutra di Ligia Dantes

Il significato della parola “felici” si riferisce ad una esperienza di vita in uno stato di gioia, uno stato d’amore indipendente dalle circostanze. L’ultimo verso “conoscono senza sapere” è particolarmente appropriato quando parliamo di conoscere se stessi, che corrisponde a seguire una ricerca interiore. Conoscersi in modo diretto, indipendente da ogni informazione che possediamo, è vivere le parole di questa poesia. E’ sperimentare la grazia della libertà in confronto ai nostri condizionamenti, le nostre credenze, il nostro sapere, essere liberi dalla prigione del nostro mentale condizionato.

Io non esisto di Rajit Mahraj

Ranjit Maharaj è nato il 4 gennaio 1913 a Bombay. A 12 anni incontrò il suo maestro Siddharameshar Maharaj che fu più tardi il maestro di Nisargadatta Maharaj.Ranjit Maharaj non cominciò a insegnare che a 70 anni, nel 1983 per il numero crescente di cercatori cha andavano davanti alla sua porta.

L’io limitato e la fede di Amma.

Amma opera da più di 30 anni a diffondere un messaggio di speranza ai suoi discepoli, esortandoli a risvegliarsi alla loro vera natura. Per questo caldeggia il lavoro disinteressato e le pratiche spirituali (sadhana).