Connettersi a se stessi di Marianne Dubois

Da 3emillenaire  n° 97 Connettersi a se stessi 3emillenaire:  Viviamo abitualmente nello stato di coscienza di veglia dove l’ego domina. In questo stato, le relazioni umane sono conflittuali e la nostra percezione dell’ambiente è molto attenuata o inesistente. Quando ci rendiamo conto di questa situazione, può risvegliarsi in noi un’aspirazione a connetterci col tutto. M. […]

Scoprire la pace felice di Francis Lucille

La ricerca è la ricerca della pace felice. Questa è il fondo stesso del nostro essere. Non deve essere creata o ricreata. Deve essere scoperta… e ciò che la copre è un mucchio di credenze che abbiamo adottato dai nostri genitori, dalla nostra cultura, dalla nostra civiltà, che gira attorno alla nozione di essere un individuo separato. Se conducessimo una ricerca di quei momenti in cui abbiamo avuto una sensazione di mancanza, di miseria, di insoddisfazione, di paura, di frustrazione, ci condurrà sempre a quella nozione di identità separata.

Il vero luogo della Pace di Thierry Vissac

L’idea di un’accettazione della sofferenza, che forse vedete profilarsi nel mio discorso, può apparire rivoltante, ma nell’energia che si risveglia davanti a una tale prospettiva si trova la chiave che permette di risolvere la questione.

Soffrire per amore di 3ème Millénaire

Abbiamo tutti, in un momento della nostra vita, sofferto per amore. O, più esattamente, sofferto per non aver potuto realizzare l’amore che proviamo verso un essere. Questa sofferenza può esprimersi a diversi livelli in termini d’insoddisfazione o di frustrazione, che sono i sintomi di una situazione interiore che proveremo a scoprire.

Sofferenza reale e sofferenza immaginaria: un approccio della “Sofferenza volontaria”

3ème Millénaire n. 70   L’insegnamento di G.I. Gurdjief, riportato da Ouspensky, presenta un “sistema” detto della “Quarta via”, che, alla luce di un approccio vissuto dall’osservazione di sé, sviluppa delle idee nuove sull’uomo e la sua possibile evoluzione. La “sofferenza volontaria o cosciente” è l’esempio stesso di una di queste nozioni che solo un’osservazione […]

Sofferenza e contemplazione di Jean Klein

Il dolore appare per qualcuno. Se voi vi identificate con il vostro dolore, siete completamente sommersi e allora lottate, vi difendete. Il dolore vi permette di situarvi, di comprendere che non siete ciò che è dolore; voi siete, in qualche modo, il conoscitore di questo dolore. Quando lasciate che la sensibilità si svegli completamente, a quel punto c’è una massa di sensibilità ma non c’è più dolore; resta una sensazione.

Sofferenza reale e sofferenza immaginaria: un approcco della “Sofferenza volontaria” di P.D. Ouspensky

L’insegnamento di G.I. Gurdjief, riportato da Ouspensky, presenta un “sistema” detto della “Quarta via”, che, alla luce di un approccio vissuto dall’osservazione di sé, sviluppa delle idee nuove sull’uomo e la sua possibile evoluzione. La “sofferenza volontaria o cosciente” è l’esempio stesso di una di queste nozioni che solo un’osservazione non duale ( o oggettiva) dell’esperienza umana permette di scoprire. Lavorare a un tale modo di osservazione implica, secondo le parole di Gurdjief la “non espressione delle emozioni negative”. Questo processo raramente compreso, si basa su una fase di apprendimento al ricordo di sé.