E’ ciò che può scomparire del tutto. Ci si può riferire all’esperienza del sonno notturno, in cui siamo nella giungla equatoriale inseguiti da una tigre affamata, sul punto di essere divorati; il sogno termina con un brusco risveglio. Immediatamente il mondo del sogno si rivela come illusione. Perché? Perché è scomparso del tutto. La tigre, la giungla, il personaggio che corre per difendere la sua vita non esistono da nessuna parte. Ciò che il sogno notturno ci insegna, in fondo, è la natura dell’illusione.
Questo blog pubblica articoli tradotti in italiano dalla rivista francese “3e millénaire”. La rivista trimestrale “3e millénaire” ha anche il suo sito web : www.revue3emillenaire.com
Maya, che hai fatto di Me? di Alexandre Quaranta
Nelle nostre vite di esseri dotati dell’insolito dono della coscienza, possiamo vedere all’opera diverse forme di illusione e a volte toglierne il velo. Quando si fa più acuto il nostro discernimento, quando prendiamo coscienza per la prima volta che siamo la vittima consenziente, fortunata o sfortunata, di una illusione, viviamo un momento di comprensione che riguarda il funzionamento su uno o l’altro piano. Può verificarsi sul piano psicologico ( per esempio l’inganno di papà Natale, il modo in cui creiamo certe paure, il meccanismo di proiezione nei conflitti o nella vita amorosa, ecc ), o quello della percezione visiva ( illusioni ottiche, miraggi, figure impossibili, ologrammi, cinema, ecc ).
Illusione e Realtà di Lama Lhundroup
In ogni momento ci confrontiamo con l’illusione e la Realtà. Esisto o non esisto? Non ne siamo veramente certi. Se si, come? In che misura? Fino a che punto ciò che penso, ciò che sento, ciò che credo è Reale o illusorio? Posso veramente contare su questo o su quello? E se non esisto, allora chi c’è là, il Reale o l’illusione?
La libertà e l’illusione esistente di Shanti May
Cominciamo con un’affermazione del grande maestro Chan e Patriarca Zen Huang Po. Dice: “così tutto l’universo visibile è il Budda; così sono tutti i suoni; tenete fermamente un solo principio e tutti gli altri saranno identici. Vedendo una sola cosa, vedrete TUTTO. Percependo la mente di un solo individuo, percepirete TUTTA la mente. Entrate in una sola via e TUTTE le vie saranno abbracciate dalla vostra visione, perché nessun luogo è privo della via. Quando il vostro sguardo si ferma su un granello di polvere, ciò che vedete è identico a tutti i vasti sistemi del mondo, alla forza maestosa dei loro fiumi e delle loro colline.
Illusione e realtà vie del buddismo e dello shivaismo chachmiriano… di Evan Mirzayantz
Diciamo subito che buddismo e shivaismo del Kashmir condividono un comune aspetto essenziale: le tradizioni si trasmettono esclusivamente da maestro a discepolo. Perché questo? I maestri risponderebbero che ciò che è trasmesso non è integralmente esprimibile in parole, che i testi più sacri non sono sufficienti a indicare la via, che la presenza di un maestro è indispensabile.
Un uomo della tradizione:Frithjof Schuon di Jean Bies
30/06/2010 Traduzione: luciana scalabrini L’idea che c’è, sotto la diversità dei simboli tradizionali e delle formulazioni metafisiche, una verità unica e immutabile non è certo nuova, ma ha bisogno di essere continuamente espressa. E’ la vocazione degli interpreti della filosofia perenne. Ed è nel nostro mondo attuale, quella di Frithjof Schuon, come, prima di lui […]
Illusione, allucinazione e realtà di Dominique Casterman
L’illusione è inerente ad ogni forma di manifestazione, ad ogni forma di esistenza, di coscienza, ad ogni forma di percezione, perché esistere è sinonimo di una messa da parte, che non è una separazione in rapporto al Reale.
Nessun luogo dove atterrare di Karl Renz
Per me un sorso di caffè è la indicazione migliore. Non puoi chiamarlo “cuore”, non puoi bere il tuo cuore a piccoli sorsi e il nettare che puoi bere è come un nettare di seconda mano, la dolcezza del cuore è come una dolcezza di seconda mano, ecco tutto. E’ per questo che cerco sempre di indicare che, ogni volta che hai un cuore immaginario che soffre o qualsiasi cosa, quello fa parte di quella realizzazione di sogno e non ha niente da offrire. A volte è gradevole a volte no, ma grazie a Dio nessuno ne ha bisogno.
Trovare la sicurezza nel cuore stesso dell’insicurezza di Edouard Salim Michael
L’essere umano ha paura di morire, una paura strettamente legata al timore di perdere il corpo fisico, a cui è così drammaticamente identificato, che è diventato lo strumento attraverso il quale gusta i piaceri del mondo dei sensi e ha una prova certa, pur limitata, di esistere. Così nutre in lui il sentimento cosciente o inconscio che senza il suo corpo, non solo cesserà di esistere, ma che perderà ogni possibilità di conoscere quei piaceri sensoriali ai quali è diventato così attaccato.
L’amore o la paura? di Myriam Lebrun
Abbiamo una compulsione a ritornare al passato che ci conferisce una sorta di identità, stabilita con l’ esperienza, a proiettarci nel futuro che comporta una promessa di soddisfazione, sotto una forma o un’altra, mentre la creatività, le soluzioni, sono legate al momento presente, al silenzio e alla calma della presenza a se stessi.