Questo blog pubblica articoli tradotti in italiano dalla rivista francese “3e millénaire”. La rivista trimestrale “3e millénaire” ha anche il suo sito web : www.revue3emillenaire.com

Osservare nella gioia di Jaques Vigne

Su un piano così radicale, sono stato colpito, come psichiatra, dall’insegnamento di Nisargadatta Maharaj che diceva “perché voler cambiare il mentale, che comunque cambia tutto il tempo!”. Queste citazioni sono forti inviti ad andare al di là del mentale. Il bisogno di andare al di là del mentale viene da una constatazione psicologica: abbiamo tendenza a girare in tondo. Ho molto frequentato gli ambienti degli psicologi, avendo fatto studi di psichiatria e lavorato in ospedali psichiatrici.


Dalla via psicologica all’approfondimento della spiritualità umana di Didier Lafargue

La psicologia ha acquisito oggi un riconoscimento scientifico, attaccandosi su basi sperimentali a studiare i comportamenti mentali dell’individuo. Grazie agli sforzi di Freud, è stata attribuita all’inconscio una nuova importanza. La psicologia del profondo allora è stata una rivelazione dell’uomo a se stesso, secondo le parole di Jung, dando l’opportunità di avere un’immagine più autentica della natura umana. La cura dell’introspezione, la volontà d’essere all’ascolto dei messaggi dati dall’inconscio avevano per effetto di rivelare all’individuo dei fatti sconosciuti sulla propria persona.


Dall’osservazione alla visione di Serge Pastor

La psicologia che porta al me, cioè alle componenti stesse della personalità si confonde allora con la conoscenza del me. Ci si attiene così ad una descrizione del mondo esterno dell’uomo. La psicologia si orienta verso il modo di funzionamento dell’ego, senza preoccuparsi di ciò che c’è dietro la manifestazione, che si può chiamare il Sé.


Terapia senza terapeuta di Jean-Marc Mantel

Per la buona ragione che non può essere vista in quanto oggetto. Quando un’esperienza spirituale guarda, sorge spontaneamente, per esempio quando un bambino o un adolescente entra in una chiesa o in un tempio, ed è toccato da un sentimento che si risveglia in lui, si forma un inizio di comprensione. Si accende una lampada, che non si spegnerà mai, ma ci metterà del tempo a rivelare la sua luce. Per errore, la luce che si rivela alla coscienza del soggetto addormentato è attribuita al mondo oggettivo. Il luogo, la situazione, le circostanze, sembrano essere la causa apparente della tranquillità e del silenzio provati.


L’essenza del “me” di Erik Sablé

L’uomo ordinario è “grigio”, le sue pulsioni si equilibrano, si integrano, senza stravolgere l’ordine quotidiano, le sue piccole follie stanno in un quadro ragionevole. Ma, mettendosi in una via spirituale, posando i piedi su un sentiero dell’interiorità, tutto ciò che era nascosto, si manifesta apertamente, si svela.



Una libera ricerca spirituale? di Thierry Vissac

La tradizione spirituale ci insegna che la ricerca deve essere guidata, perché presenta pericoli da cui la tradizione vuole proteggerci. Se il soggetto della ricerca, il ricercatore spirituale, è in cammino verso se stesso, la scoperta che si trova così semplificata, comporta uno scoglio fondamentale. Infatti ciò che il ricercatore prende per se stesso, è un aggregato di memorie, di pensieri e di certezze sulla base delle quali le scelte che può fare, anche con sincerità, rischiano di essere condizionate dal passato e potranno difficilmente aprirsi alla radicale novità di un lui stesso fino ad allora sepolto sotto pesanti costruzioni.


Il vero luogo della Pace di Thierry Vissac

L’idea di un’accettazione della sofferenza, che forse vedete profilarsi nel mio discorso, può apparire rivoltante, ma nell’energia che si risveglia davanti a una tale prospettiva si trova la chiave che permette di risolvere la questione.


La relazione con l’altro non è la sorgente della gioia, ma lo spazio della sua espressione di Thierry Vissac

I metodi di sviluppo personale rispondono al bisogno di migliorare la via personale e trovano il favore dei ricercatori di benessere. La rivelazione spirituale è fondata nella coscienza che non siamo solo una “piccola persona” ,con le sue attese e le sue illusioni, e che non possiamo più essere ciechi in quel blocco che consiste nel rincorrerle.


Fuori dallo sforzo, nell’abbandono di Thierry Vissac

La spiritualità non è un affare personale, anche se la via personale può trovarsi toccata in un modo o nell’altro dalla propria rivelazione. E’ certo che, non essendo la spiritualità “qualcos’altro”, ma l’essenza di tutte le cose, ogni avventura personale viene toccata da tutto questo. Ma il fatto di attaccarsi alla realtà personale, cioè lavorare su di lei per ottenere quello che precede l’esistenza personale e che le sopravvive, è un errore di parallasse, una follia.