Ognuno di noi si identifica a quel livello d’essere che riassume nella parola me, senza dubitare che ci possa essere un’altra parte di sé, un altro livello d’essere, cui avere accesso. Credo che sia ciò che mi ha toccato nell’incontro con K.G.Durkheim. Egli parla del me esistenziale e di un altro livello d’essere che chiama Essere Essenziale. Preferisco Natura Essenziale.
Questo blog pubblica articoli tradotti in italiano dalla rivista francese “3e millénaire”. La rivista trimestrale “3e millénaire” ha anche il suo sito web : www.revue3emillenaire.com
In mezzo alle parole, al riso e al pianto, sento la divina sinfonia
3ème Millénaire n.92 – La via dell’ascolto spirituale: il silenzio. La via dell’ascolto che vi propongo non vi chiede di reprimere i vostri sogni o di rinchiudervi nel mutismo. Essa non sostiene un me reattivo che coglie tutte le opportunità per manifestare la sofferenza o rifiutare la realtà del momento. No, essa incrementa la […]
Vedere la follia di Eckhart Tolle
La maggior parte delle persone fanno dell’istante presente un mezzo per arrivare a un fine, che è un futuro che arriverà un minuto o un’ora dopo, ogni volta che “faccio qualcosa”. Quello sforzo rivolto verso l’avvenire, quel contrasto interno che nega il momento presente, si manifesta continuamente sotto forma di malessere di insofferenza nei confronti di ciò che è. Questo sembra lo stato normale nella nostra civiltà.
L’uomo ha un avvenire? di Robert Powell
Può accadere che abitualmente, quando ci si pone questa domanda, abbiamo in mente l’eventualità di un’apocalisse, l’uomo che annienta se stesso in un olocausto nucleare o per l’aumento dell’inquinamento dell’ambiente. Lo stato attuale della tecnologia rende possibili queste eventualità per la prima volta nella storia del mondo. Tuttavia, la nostra interpretazione di questa questione in questo senso particolare viene dal fatto che pensiamo sempre all’uomo collettivamente; ma la collettività non ha una vera esistenza, in quanto astrazione.
L’orrore della situazione di G. I. Gurdjieff
Cosa c’è di più spaventoso della morte? Cosa succederebbe, se s’immaginasse realmente l’orrore della propria morte? Potete immaginare il vostro spavento? E’ impossibile, lo ripeto, immaginare la propria morte, anche se lo si vuole, ma è possibile immaginare quella degli altri.
Oltre a quella paura della morte, c’è un gran numero di paure di realtà di cui la gente non prende coscienza e che non può vedere. Se le persone ne prendessero coscienza, se le vedessero, tutti sarebbero pieni d’orrore. Ma nessuno lo vede.
Il principio di Maya e la coscienza di Robert Powell
Una delle nostre cattive abitudini è prendere il mondo troppo sul serio, il mondo in senso fisico e psicologico. Consideriamo le cose, gli oggetti e le persone come assolutamente reali. Ma, quando esaminiamo questi fenomeni, constatiamo che sono effimeri, sono solo delle apparenze. E una semplice apparenza non può in nessun modo essere assimilata al Reale, all’Eterno; perché, se è presente ora, non lo sarà domani. Chiamerei questa verità il principio della Maya, la nostra tendenza a sbagliarci, a confondere sempre la corda col serpente.
Dal bisogno d’amore all’Amore di Laurence Zekri
Prima di arrivare al “chi sono?”, prima che il “chi sono” sia assorbito dal Sé, la Grazia, la nostra vera natura, c’è per molti la tappa di quest’altra domanda: qual è la mia vera ricerca, la mia ricerca profonda?
Quando un tale interrogativo non sorvola più la mente e sta per sciogliersi nel cuore, allora è possibile vivere la comprensione che è libera dalla risposta..
L’incomprensibile unicità di Tony Parsons
Non c’è né me né voi, niente ricercatore, niente illuminazione né discepolo né guru.
Non c’è meglio o peggio, non via o scopo e niente che debba essere compiuto.
Tutto ciò che appare è sorgente. Tutto ciò che apparentemente si manifesta in questo sogno ipnotico di separazione, il mondo, lo svolgersi di una via, la ricerca d’un sé interiore, è l’uno che appare come due, il niente che appare come il tutto, l’assoluto che appare come il particolare.
E’ ora di Virgil
D:Come vedete l’evoluzione dell’umanità?
Virgil: Non avete bisogno di essere aperti o lucidi per vedere cosa sarà il nostro futuro. Ciò che siamo ora è quello che saremo domani.
Il gran disordine che viviamo oggi e che si accelera per la mondializzazione, continuerà domani. Ci sarà dappertutto nel mondo un movimento di masse enorme. Il progresso della tecnologia, dell’intellualità e della conoscenza non aiuteranno l’umanità né a progredire né a vivere meglio.
Una presa di coscienza impersonale di Tony Parsons
Solo la Sorgente appare. Tutto ciò che si manifesta è sempre e unicamente una espressione della Sorgente: l’universo visibile, il mondo, la storia della vita, il corpo-mente, le sensazioni, il senso di separazione, la ricerca dell’illuminazione.
E’ l’Uno che si manifesta come due, la nessuna-cosa che appare come ogni cosa. Il teatro della ricerca è assolutamente senza significato né scopo; è un sogno da svegli, non c’è un’intelligenza più fondamentale che tesse il destino, né scelta che si presenti a un qualunque livello.